Controlla la mente per lasciare libero il corpo


La percentuale di disturbi fobici e dei disturbi ossessivo-compulsivi è decisamente molto alta e rappresenta una buona parte dei cosiddetti disturbi di ansia che conducono ad avere sindromi da attacchi panico: sono oltre il 20% della popolazione

Superare paura, fobie, ossessioni con un intervento breve ma risolutivo, è possibile grazie alla terapia breve strategica. Come? Attraverso stratagemmi e manovre suggestive che conducono i pazienti a cambiare rapidamente la percezione della realtà che determina le reazioni patologiche. I risultati dell’applicazione di tale metodo su migliaia di casi trattati nell’arco di 10 anni dal Centro di Terapia Strategica di Arezzo del professor Giorgio Nardone e dei suoi affiliati (85 filiali in Italia, 4 in Europa e 2 in Usa) mostrano come il 95% persone abbia reagito con successo, usando il modello del problem solving strategico. Se l’intervento funziona, di solito il paziente migliora rapidamente. Nella maggioranza dei casi la patologia si sblocca entro le prime 4 o 5 sedute. Seguirà poi un progressivo innalzamento dell’autostima dovuto al recupero della fiducia nelle proprie risorse personali.

Immaginate di essere da soli in mezzo a tanta gente. Di colpo come l'imboscata di un acerrimo nemico, sentite la vostra mente sfuggirvi. Il cuore impazzito scalpita come uno stallone al galoppo. La gola riempita dall'aria soffoca. La testa come sul ciglio di uno strapiombo oscilla di vertigine. La paura vi avvolge, vorreste fuggire ma non è possibile. Cercate di controllarla ma è lei che controlla voi. Sentite di impazzire e morire al tempo stesso. Di colpo la mano amica vi batte sulla spalla: "Ciao amore, scusami per il ritardo". Quegli attimi di panico come nuvole penetrate dal sole svaniscono, ma sentite ancora la sensazione del gelido sudore addosso che vi ricorda che non è stato solo un brutto sogno. Benvenuti nel mondo del panico. Da adesso la paura di questo nemico dentro di voi vi accompagnerà come un’ombra sinistra, più cercherete di cancellarla più vi ci perderete dentro. E’ la drammatica realtà delle persone affette da attacchi di panico, spesso incomprese. Talvolta sono gli stessi medici a minimizzare il problema, senza tener conto che un male immaginario sia peggiore di uno reale e possa divenire nei suoi effetti più reale di qualunque realtà. "Non è niente sei tu che ti costruisci tutto. Non è una malattia fisica, è solo la tua paura". La paura, essendo la più primitiva tra le nostre emozioni, quando raggiunge i suoi estremi è la più concreta e reale delle nostre sensazioni e coinvolge nel suo esprimersi mente e corpo al tempo stesso in una sequenza reattiva così rapida da anticipare qualunque ragionevole pensiero. E proprio per questo quando si è colti dal panico, come scrive E. Cioran "I sotterfugi della speranza sono altrettanto inefficaci degli argomenti della ragione".

Tuttavia, il fatto che questo tipo di patologia sia così pervasiva e discriminante per il soggetto che ne è afflitto, non sta a significare che essa sia un’inesorabile condanna dalla quale è impossibile liberarsi. Il più importante criterio per definire una patologia fobica è proprio il livello di impedimento esistenziale, a cui costringe chi ne è affetto. Ci sono forme di paure che impediscono di vivere solo certe situazioni come la paura dei serpenti, dell’acqua, dei luoghi chiusi o la paura di volare. Altre che bloccano completamente la persona e le impediscono di vivere come la sindrome da attacchi di panico, le ossessioni compulsive, l’agorafobia, le fissazioni ipocondriache. Mostri da noi inventati dal quale siamo spaventati e perseguitati. Pertanto come non esistono limiti alla nostra fantasia non esistono limiti alla nostra capacità di inventarci paure. Ogni persona che soffre di questi disturbi, senza rendersene conto, costruisce la trappola nella quale poi entra e dalla quale non riesce più a uscire da solo. Come disse Cioran: “il pauroso edifica i suoi terrori, poi vi si installa”.

Come distruggere quei mostri? L’intervento della Terapia Breve Strategica dimostra come è possibile, secondo i principi di una logica non ordinaria, riuscire a liberarsi dalle paure. In altre parole, se siamo capaci di installare dentro di noi una paura, siamo anche in grado di destrutturarla, andando verso di lei. In forma metaforica, se nella nostra mente evochiamo un fantasma e poi scappiamo, questo mi inseguirà. Ma se dopo averlo evocato, anziché scappare lo tocchiamo, il fantasma svanirà.

I risultati dell’applicazione di tale metodo su migliaia di casi trattati nell’arco di 10 anni dal Centro di Terapia Strategica di Arezzo del professor Giorgio Nardone e dei suoi affiliati (85 filiali in Italia, 4 in Europa e 2 in Usa) mostrano come il 95% persone abbia reagito con successo, usando il modello del problem solving strategico che si basa su manovre terapeutiche di autoinganno funzionale, di una solida fiducia tra terapeuta e paziente e di una comunicazione suggestiva che permette di aggirare le resistenze al cambiamento. Aprendo nuove prospettive al paziente, che poi in tempi brevi verranno consolidate mediante esperienze concrete di cambiamento. Se l’intervento funziona, di solito il paziente migliora rapidamente. Nella maggioranza dei casi la patologia si sblocca entro le prime 4 o 5 sedute. Seguirà poi un progressivo innalzamento dell’autostima dovuto al recupero della fiducia nelle proprie risorse personali.



Di questo, e naturalmente di altro, si parlerà durante il

3° Convegno Europeo di Terapia Breve Strategica e Sistemica

"I MODELLI EUROPEI DELLA TERAPIA BREVE"

Indagare – Indurre – Ingiungere

7 - 8 -9 -10 -11 Novembre 2007 – Arezzo

Il Convegno, ormai alla sua terza edizione, è diventato un punto di riferimento di successo per la presentazione dei modelli di intervento e delle ricerche nel campo della Psicoterapia e della Comunicazione. Le prime due edizioni hanno visto giungere ad Arezzo più di duemila psicologi provenienti non solo dall’Europa, ma da 36 differenti nazioni sparse in tutto il mondo. Questo evento, ripetendosi ogni due anni è divenuto il punto di riferimento dell’attività del Network Europeo di Terapia Breve Strategica e Sistemica per la presentazione ed evoluzione di modelli di intervento e di ricerche approfondite nel campo specifico della Psicoterapia e della Comunicazione. Ogni giornata del Convegno, che vedrà riunirsi i massimi esperti di psicoterapia breve italiani e stranieri, sarà dedicata a una macro tematica: si parlerà delle più evolute tecniche terapeutiche, nelle tre fondamentali fasi della terapia: la diagnosi; il colloquio clinico; le prescrizione terapeutiche; le metodologie delle ricerche maggiormente innovative, le verifiche dei risultati e i progetti futuri. Un’intera sessione, sarà dedicata ad ambiti non prettamente clinici come il sociale, la scuola e il management.

Alcuni interventi saranno dedicati alle diverse applicazioni del Modello di terapia breve strategica (conosciuto e applicato in tutto il mondo grazie ai suoi specifici protocolli di trattamento in continua evoluzione) in ambito clinico (fobie, ansia, attacchi di panico, depressione, anoressia, bulimia, problemi di relazioni, disagi di ordine psicologico e relazionale) come in realtà aziendali, nel mondo finanziario, nei contesti educativi, nelle organizzazioni militari, sportive e nelle strutture sanitarie.

Il convegno sarà suddiviso in workshop, simposi, relazioni, presentazioni, comunicazioni e dirette dimostrazioni:

Il primo giorno sarà dedicato ai workshop pre-convegno che esploreranno argomenti di grande attualità.

I tre giorni successivi dall’8 al 10 saranno un dettagliato approfondimento delle più evolute tecniche terapeutiche nelle tre fondamentali fasi della terapia: la diagnosi; il colloquio terapeutico; le prescrizioni terapeutiche.

L’ultimo giorno sarà invece dedicato alla presentazione dei risultati delle ricerche ed agli ambiti non prettamente clinici quali il sociale, la scuola ed il management.

Una “cinque giorni”, dunque, all’insegna della psicologia, aperta agli addetti ai lavori, ma non solo. Gli argomenti trattati coprono anche aree di interesse competenti ad educatori, manager, sportivi e a tutti quelli che della comunicazione vogliono farne una preziosa risorsa, spendibile nella vita di tutti i giorni. Un modo per comprendere come attraverso le idee ognuno di noi costruisca una personale immagine del mondo, talvolta dissonante con la realtà e quindi come sia possibile ristrutturare la percezione si ha di sé, degli altri e della realtà che ci circonda.

Il 3° Convegno Europeo è organizzato, come le precedenti edizioni, dallo Strategic Therapy Center, fondato da M. Cristina Nardone, Direttore Generale della società e dal professor Giorgio Nardone, coordinatore del Brief Strategic and Systemic Therapy European Network, allievo ed erede del maestro Paul Watzlawick, primo teorico della comunicazione e grande psicologo che tra i primi ha inteso la terapia non come “guarigione”, ma come “cambiamento”, collegando i problemi della psiche con quelli del pensiero perché ad ammalarsi non è solo l’anima, ma anche le idee.

Oltre al prof. Giorgio Nardone, interverranno tra gli altri, prof. Alessandro Salvini, prof Camillo Loriedo, prof Enrico Molinari, prof . Guglielmo Gulotta, prof. Gunther Schmidt, prof. Jean Jacques Wittezaele, prof. Mony Elkaim, prof. Pio E. Ricci Bitti, prof. Wendel Ray, prof. Saulo Sirigatti, prof. Stefan Geyerhofer e prof. Teresa Garcia.

Per saperne di più sul Convegno è possibile visitare il sito del Network Europeo Terapia Breve Strategica e Sistemica www.bsst.org

Per approfondimenti sulla Terapia breve e strategica e sul CTS di Arezzo: www.centroditerapiastrategica.org, oppure i volumi della collana “Saggi di Terapia Breve” di Ponte alle Grazie edizioni, diretta da Giorgio Nardone

Strategic Therapy Center
Istituto di Ricerca,Training e Attività Clinica
Piazza S. Agostino, 11 - 52100 - Arezzo (Italy)
tel (+39) 0575.350 240;

fax (+39) 0575.350 277
www.centroditerapiastrategica.org