PERCHE’ BALLARE (IN COPPIA O IN GRUPPO)



Perché ballare in coppia o in gruppo piace così tanto?

Perché si è riscoperto che ballare ridona benessere?

Perché si sceglie di ballare un tipo o l’altro di musica?

Il ballo è un modo antico di esprimere i propri sentimenti e la propria emotività; ballare, ovvero muoversi ritmicamente a tempo di musica è geneticamente insito in ciascuno di noi. Anche i bambini lo fanno naturalmente e spontaneamente: ascoltando la musica emergono sensazioni che, involontariamente, si traducono nel movimento corporeo. Il ballo ha sempre avuto profonde valenze sociali e funzioni ricreative sia per la persona sia per la coppia, che per il gruppo; ballare da soli, come avviene solitamente tra i giovanissimi, esprime al contrario solitudine sostanziale corporea. Fondamentali per esprimere al meglio il nostro essere e sentire sono il tipo di musica, il tipo di movimento, la finalità del ballo e il contesto in cui si balla. Nel ballo un elemento fondamentale è rappresentato dalla tipologia delle percussioni: basse nella musica romantica (che trasporta verso sensazioni di rilassamento), alte nella musica rituale, in quella “autodistruttiva” della musica da ballo in discoteca e anche, perché no, nella musica caraibica e latina. La percussione infatti aumenta il tono adrenalinico, l’allerta muscolare, la reattività fisica ed emotiva, con valenze diverse a seconda del contesto in cui viene espressa.

La magia del ballo di coppia è in grado di ricreare un’atmosfera di corteggiamento, romantico e giocoso. Ci fa gustare una seduzione erotica che simuove entro regole precise, tipiche di quel particolare ballo, riproponendo ed esaltando i due modelli antichi di riferimento, quello maschile e quello femminile, di cui l’inconscio di uomini e donne sente profonda nostalgia. La parte “antica” della mascolinità e della femminilità, così repressa nei codici sociali contemporanei del mondo occidentale, ritrova una nuova giovinezza. L’uomo che guida e la donna che segue, ricettiva e docile ma non passiva, vibrante, leggera come una farfalla ma nello stesso tempo intensa e drammatica (tipico esempio nel tango argentino, dove si intrecciano la passione, l’amore e il senso dell’effimera bellezza della vita). Si intuisce quanto sia forte il bisogno d’identità sociale, il bisogno di riconoscersi in precisi gruppi di appartenenza.

Ballare dunque, entro precise regole che siano di gruppo o di coppia, diventa una sana autoterapia, ossia una terapia della vita contro il drammatico senso di estraneità e di solitudine che percorre i nostri tempi. Nel ballo, movimento fisico, stimoli psichici e il gusto di ritrovarsi insieme, costituiscono i tre elementi fondamentali per scaricare stress e tensioni.

E allora… Buon Ballo a tutti!