Gastronomia veneta: la storia e il suo futuro



La gastronomia è serbatoio prezioso in cui si affinano gusti antichi, è contenitore di ingredienti millenari che si rimescolano alla luce di storie, tradizioni e memorie, ma è anche sapere che attinge scientificamente a fonti letterarie, orali e archivistiche.

Ricostruire una gastronomia locale, poi, è un’operazione culturale altamente complessa perché nello “specifico” territoriale vengono sempre a ibridarsi prodotti del posto e alimenti non nazionali, come il binomio polenta e baccalà ad esempio, incontro di culture e contaminazione di sapori. La gastronomia è infine luogo per dialoghi impossibili a distanza: cucina povera e cucina nobiliare ieri, cucina domestica e cucina borghese oggi, ma anche cucina di campagna e di città, cucina della festa e quotidiana, riscoperta del semplice e ricerca del raffinato.

Mercoledì 10 ottobre, dalle ore 10.00, al Teatro Accademico di Castelfranco, via Garibaldi, si tiene il seminario dal titolo “Gastronomia veneta: una storia, tante storie... un futuro” organizzato dal Corso di laurea in Scienze e Cultura della Gastronomia e della Ristorazione dell’Università degli Studi di Padova.

Nella mattina, dopo l’introduzione sull’identità gastronomica veneta di Paolo Scarpi, Università di Padova, l’incontro prevede gli interventi di Carla Coco, giornalista, e Daniela Perco, Direttore Museo Etnografico della Provincia di Belluno, sul “Mangiar veneto ieri”, di Ivano Paccagnella, Danilo Gasparini, docenti dell’Università di Padova, e Andrea Bellieni, Conservatore Musei Civici di Treviso, sulle fonti letterarie, storiche e iconografiche. Nel pomeriggio, dalle 14.30, i lavori riprendono con le relazioni di Alessandra Scudeller, Regione Veneto, Gino Bortoletto, Slow Food, e Giovanni Bittante, Presidente del Corso di Laurea in Scienze e Cultura della Gastronomia e della Ristorazione dell’Ateneo patavino, coordinati dal giornalista Antonio Di Lorenzo.


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