LIBIA, TRA STORIA E NATURA NEL DESERTO DEL FEZZAN
Quasi il 90 per cento della superficie della Libia è costituito da deserto. Un handicap per le risorse del Paese, petrolio a parte, ma una vera fortuna per gli appassionati dell’esplorazione sahariana, che nel Sud del Paese trovano uno dei terreni più idonei per le loro avventurose scorribande in fuoristrada. Ogni viaggio nel deserto determina nei partecipanti una somma incredibile di emozioni, sensazioni ed entusiasmi. Ciò è dovuto alla contraddittoria scoperta che il deserto è tutto fuorché un luogo deserto, bensì un ambiente incredibilmente ricco di vita passata e presente, di paesaggi estremamente vari e diversi e comunque mai monotoni, di luci e colori perennemente mutevoli nell’arco della giornata, capaci di movimentare anche il panorama più statico. E poi al fatto che, per le proprie peculiari caratteristiche fisiche, un viaggio nel deserto costituisce anche un eccezionale percorso psicoanalitico nella propria interiorità, fino agli angoli più remoti dell’animo, dove il passeggero non rappresenta un elemento passivo del viaggio ma partecipa attivamente alla realizzazione del percorso, a stretto contatto con l’ambiente. Un luogo ideale per vivere simili emozioni è costituito dal Fezzan, l’estrema regione a Sud-Ovest della Libia, al confine con l’Algeria, dove la natura ha concentrato un insieme di peculiarità naturali, storiche e paesaggistiche assolutamente straordinarie, e forse uniche in tutto il Sahara.
L’operatore milanese “I Viaggi di Maurizio Levi” (tel. 02 34 93 45 28, www.deserti-viaggilevi.it), specialista sulla destinazione Libia a cui dedica un apposito catalogo (visionabile anche in internet) propone in Fezzan un facile e sicuro viaggio-spedizione di 8 giorni che consente ai partecipanti uno stretto contatto con questo ambiente eccezionale, ad un prezzo piuttosto contenuto. Una vera classica e tradizionale spedizione sahariana. Dalla capitale Tripoli si raggiunge in volo Sebha, capoluogo del Fezzan, quindi percorrendo la fertile valle dell’Ajal si arriva a Germa, dove si trovano i resti di Garama, la capitale dei bellicosi Garamanti citati dagli autori latini e punto di penetrazione più meridionale dei Romani in Africa, nonché sede di un importante museo sahariano. Da qui si penetra a nord nel vasto erg di Ubari, uno dei grandi deserti del sud-ovest libico, dove le alte dune celano l’incredibile presenza di una ventina di laghi verde-smeraldo, una delle più spettacolari visioni offerte dal Sahara, presso le cui rive ha vissuto del tutto isolata per millenni una popolazione negroide che si cibava unicamente di datteri e di micromolluschi lacuali. Dopo aver sfiorato le enormi dune dell’edeyen di Murzuq, uno dei più aridi e meno battuti deserti sahariani, si sbuca nel Messak Settafet, un intricato altipiano di rocce nere dove le pareti di antichi fiumi concentrano le più belle e significative incisioni rupestri di tutto il Sahara, vero museo all’aperto con decine di migliaia di capolavori lasciate dai cacciatori e pastori preistorici 8-10 mila anni or sono, quando il Sahara era verde e popolato da varie specie di animali selvatici. Lasciato il Messak attraverso un passaggio obbligato, puntando ad ovest si attraversano le dune del piccolo erg di Uan Kaza con le creste affilate e tracce di antichi paleolaghi e si entra nello stupendo massiccio del Tadrart Acacus, dove lingue di sabbia si compenetrano a picchi di roccia, archi naturali e torrioni incredibilmente modellati dall’erosione eolica, unico parco nazionale libico e protetto dall’Unesco come patrimonio dell’umanità per la presenza nelle sue grotte di preziose pitture preistoriche. Attraverso antichi fiumi fossili si percorre l’Acacus, fermandosi ad ammirare le sue mille peculiarità.
Partenze mensili di gruppo con voli di linea Libyan Arab Airlines da Milano (e da altri aeroporti italiani) fino ad aprile 2009, percorso in fuoristrada con guida tuareg parlante italiano, pernottamenti in alberghi e tenda, quote da 1.640 euro in pensione completa.