"IL GIORNALISMO ONLINE DOPO I REFERENDUM"

 

tentativi-integrazioni

di Gianluca Cicinelli

Buona parte del successo dei referendum è dovuto all'informazione della rete, che ha permesso a persone e gruppi di discutere sia sull'esistenza della consultazione che sui contenuti dei quesiti. Sul web si è ormai formata una nuova generazione di giornalisti che oltre a scrivere sa come far circolare presso larghe comunità virtuali flussi di notizie che non trovano spazio nei circuiti ufficiali. Eppure questi colleghi, mediamente giovani e sottopagati, quando pagati, vengono guardati con una certa sufficienza dagli "articolo 1", gli assunti a tempo indeterminato, degli stati maggiori dei quotidiani italiani. Sono molti i giornalisti che in caso di crisi dei loro giornali, vivono l'eventuale passaggio alla redazione online o le nuove possibilità occupazionali che internet offre, come una sorta di retrocessione al giornalismo delle serie minori.

giornalismo-online

Questo accade perchè la formazione professionale del nostro mestiere, che fino a poco tempo fa prevedeva ancora lo svolgimento dell'esame di Stato con la macchina da scrivere, è del tutto insufficiente proprio su un tema decisivo per gli sviluppi futuri della professione. Le conoscenze acquisite dal giornalista telematico, quelle di utilizzo di uno strumento che permette di maneggiare contemporaneamente testi e immagini, sono frutto di lunghe ore passate dinanzi allo schermo in cerca di fonti qualificate, distinguendo tra migliaia di input, spesso inaffidabili, provenienti dalla rete, di verifiche sull'esattezza di contenuti, soprattutto quando sono di carattere scientifico, come le notizie relative all'ultimo disastro nucleare giapponese.

giornaleonline

E' ormai chiaro a tutti, tranne purtroppo alla parte più conservatrice del sindacato dei giornalisti, che il prossimo rinnovo economico del contratto e le prossime grandi battaglie per l'occupazione e le garanzie previdenziali dei giornalisti passano per la rete, come dimostra il caso dei licenziamenti illegittimi all'Agenzia Multimediale Italiana, che non si risolve certo con il solito scarno comunicato dei vertici dell'ASR.

Investire in formazione multimediale e creare una rete di supporto dedicata specificamente ai problemi dei giornalisti della rete è l'investimento migliore che un sindacato moderno possa fare per tornare a essere protagonista di una stagione di lotte vincenti. Se vorrà vincere.