RCS – Periodici nella bufera

imagesCAYCTL4F

Novembre è iniziato e in via Rizzoli il nervosismo è sempre più palpabile. Il motivo è semplice: fra questo mese e il prossimo sarà messo nero su bianco il nuovo piano industriale di Rcs Mediagroup, alle prese con un debito di quasi 800 milioni di euro e perdite per 427 milioni. E non saranno rose e fiori. Anche perché si avvicina il momento della verità per la divisione Periodici del gruppo, e in particolare per quelle testate (una decina) per le quali, già prima dell'arrivo del nuovo a.d. Pietro Scott Jovane, i vertici di Rcs intendevano disfarsi. Due le alternative: cessione o chiusura. E al momento non sembra che siano fioccate le offerte per Novella 2000, Il Mondo o A.

Ma fra le opzioni di Scott Jovane ci sarebbe addirittura la totale chiusura della divisione per concentrarsi esclusivamente su libri e quotidiani (Corriere della Sera e Gazzetta dello Sport). Non a caso proprio fra i periodici circola il nervosismo maggiore: la scorsa settimana i giornalisti di settimanali e mensili del gruppo hanno deciso un pacchetto di 15 giorni di sciopero e hanno dato mandato al cdr per l'avvio di un tavolo di lavoro con i vertici aziendali, mentre il direttore generale della divisione Periodici, Matteo Novello, sarebbe pronto a dimettersi in polemica con gli orientamenti del nuovo amministratore delegato, seguendo la strada del collega della divisione Quotidiani Giulio Lattanzi.

Non che in via Solferino dormano sogni tranquilli: anche le redazioni dei quotidiani saranno inevitabilmente toccate dalla scure dei tagli. Complessivamente, sui 5.200 dipedenti di Rcs Mediagroup, saranno circa 500 a perdere il posto, di cui 400 impiegati e 100 giornalisti. E riprendono quota le voci di una possibile cessione dello storico immobile a Brera, con il conseguente trasferimento dei quotidiani nella rinnovata (a caro prezzo) sede di via Rizzoli.

http://affaritaliani.libero.it/mediatech/rcs-periodici-nella-bufera051112.html