SONO UNA DONNA ALLA SOGLIA DEI 40 ANNI. TROVARE LAVORO PER ME E’ IMPOSSIBILE.
Si riporta la notizia di una donna 35enne disperata, che esprime tutto il suo rammarico sul sito www.ticinonotizie.it
Magentino: trovare lavoro è sempre più difficile. Lo sanno tutti, inutile ripeterlo. Per una donna alle soglie dei 40 anni è praticamente impossibile. Leggiamo cosa ci scrive Maria, una magentina che ha vissuto un’esperienza davvero deludente proprio in questi giorni:
Secondo le ultime stime (Adnkronos) sono 2,9 milioni gli italiani che in questo momento stanno cercando un’occupazione. Fra questi ci sono io, Maria, e per me la reale opportunità di trovarlo è ridotta ai minimi termini. Sono pessimista? No, altrimenti non continuerei ad inviare più di 25 curricula al giorno (fra consegne a mano, via posta, via mail). La ragione è molto semplice: sono donna e ho più di 35 anni e questo basta per escludermi da ogni possibilità. Io provengo dal ramo dell’editoria, sono un grafico da più di 10 anni ma ora, in seguito alla crisi, sono rimasta senza impiego e non pretendo certo di trovarne uno rivolgendo lo sguardo solo al mio settore.
Non sono ‘choosy’ per intenderci. Mi adatto a fare la commessa, la cassiera, l’impiegata, la receptionist, la magazziniera, ecc. Ricomincio da capo, mi rimetto in gioco, va benissimo. Non ho problemi di orari, posso lavorare su turni e pure nel fine settimana, sono abituata a spostarmi, non ho l’esigenza di trovare un’occupazione proprio ‘sotto casa’. La mia disponibilità è immediata. Nonostante questo però, non mi viene data quasi mai neppure l’opportunità di un colloquio perchè alla mia età, 38 anni, non si possono fare contratti di apprendistato o che offrono agevolazioni fiscali a chi assume e di conseguenza, dato che ognuno deve fare il suo interesse, io non rientro negli interessi di nessuno: “Purtroppo è così – mi è stato detto – lei è un buon elemento ma noi dobbiamo valutare assunzioni che abbiano l’impatto meno gravoso possibile sull’economia della società”.
Altro piccolo inconveniente: sono donna ancora nell’età fertile e questo crea qualche problema per ipotetiche gravidanze che nessuno si vuole trovare sul groppone. E anche se gli annunci sono rivolti ad entrambi i sessi ai sensi delle leggi 903/77 e 125/91, la discriminazione viene fatta comunque. In alcuni casi la scrematura avviene direttamente in fase di ricezione curriculum: se provenienti da donne vengono cestinati in automatico (quando la ditta ha molti dipendenti prima o poi le cose si vengono a sapere…). Non so quante domande ho inviato anche ai supermercati locali che tra l’altro (basta consultare la loro pagina web dedicata al ‘recruiting’) sono sempre in cerca di personale; ma non ho mai avuto l’opportunità di fare neppure un colloquio, dopo avere compilato l’apposito format on line. Perchè? Soliti due motivi… Quando invece rispondo ad annunci specifici del mio settore (e sono pochi), magari ottengo un colloquio, con la promessa di una successiva prova pratica che però non viene mai mantenuta e puntualmente, ricontattandoli, scopro che per scremare le troppe candidature la cerchia è stata ristretta a soli tre o quattro candidati casualmente uomini o che il posto è stato già assegnato a uno/a stagista con eventuale possibilità di inserimento in azienda.
A sto punto cosa dovrei fare? É un muro impenetrabile. In tempi di campagne elettorali tutti promettono ulteriori incentivi per chi assumerà giovani, va bene combattere la disoccupazione giovanile, ma così noi over 35 non lavoreremo più. L’art. 1 della nostra Costituzione dice: ‘L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro’, probabilmente bisognerà aggiornarlo perchè ora sembra piuttosto una Repubblica fondata sulla ‘ricerca di lavoro’ senza alcuna certezza di trovarlo. E se non si ha un lavoro, non si ha dignità, non si hanno i mezzi per realizzarsi, per avere una vita indipendente, in parole semplici non si ha più diritto nemmeno al proprio ‘futuro’.
Maria