In treno, in bici, in camper. Città del Vino mette in rete il "turismo lento"
Parte dai Comuni un grande progetto di ospitalità che coinvolge le Strade del Vino e oltre 2 mila strutture ricettive del club "Amici di Città del Vino" . Il piano prevede più piste ciclabili, aree sosta attrezzate per il turismo plein air, treni charter per viaggi enogastronomici, sentieri a piedi o a cavallo, con il coinvolgimento di cantine, b&b e agriturismi
Nel 2006 oltre 150 mila persone hanno viaggiato su uno dei 500 Treni Charter, organizzati da Trenitalia per scopi turistici, culturali o religiosi; altri 700 mila italiani hanno viaggiato in camper e ben 4 milioni di enoturisti sono andati per vigne e cantine. Ancora pochi, ma comunque in crescita del 20 per cento, i turisti che viaggiano in bicicletta nel nostro Paese, un fenomeno particolarmente diffuso in Germania, Austria e Olanda, dove esistono ampie reti di piste ciclabili. Anche il comparto del turismo all'aria aperta è in forte sviluppo: secondo una recente indagine Nielsen in Italia sono quasi tre milioni le persone che hanno impiegato almeno una volta il camper e in Europa la flotta circolante ha ormai superato il milione di unità. Nel nostro Paese le aree di sosta attrezzate e censite nel "Portolano di Plein Air" (una piccola bibbia per camperisti) sono oltre 900 e sono destinate a crescere. Anche il Treno Charter di Trenitalia sta riscuotendo successo: un "treno su misura" appositamente studiato per organizzare viaggi collettivi turistici, di lavoro, per manifestazioni sportive e musicali o per partecipare a eventi religiosi. Tutti tipi di turismo che possono trovare nell'enogastronomia e nell'offerta delle oltre 130 Strade del Vino italiane un grande bagaglio di opportunità per nuovi itinerari, pacchetti e destinazioni.
Per sviluppare nuove forme di turismo "lento, consapevole e amico dell'ambiente" i sindaci delle Città del Vino, che domani a Verona inaugurano insieme al ministro per le Politiche Agricole, Paolo De Castro, il primo Treno del Vino (partenza ore 8 dalla stazione di Verona Porta Nuova), lanciano un grande progetto di ospitalità che mette in rete itinerari enogastronomici, cantine, enoteche, b&b e agriturismi. Un progetto che prevede lo sviluppo di piste ciclabili, aree sosta camper e nuovi pacchetti per turisti plein air, coinvolgendo operatori pubblici, privati e il club degli oltre 2 mila "Amici delle Città del Vino". In occasione del Forum Biteg di Riva del Garda (11-13 maggio) saranno presentati: il primo censimento delle piste ciclabili e delle aree sosta camper nei 550 Comuni associati e un piano di azione generale.
"E' una nuova iniziativa che nasce per mettere in rete forme di turismo oggi scollegate tra loro ma che possono trovare un terreno comune nell'enogastronomia e nel vino. E' un piano ambizioso che prevede - anticipa il presidente di Città del Vino, Valentino Valentini - nuove piste ciclabili, aree sosta camper, percorsi all'aria aperta con visite in cantina, itinerari a piedi e a cavallo, ma anche il riutilizzo a scopi enoturistici di vecchie linee ferroviarie che raggiungono le oltre 200 stazioni dei nostri Comuni. E ancora: la formazione professionale, la certificazione di qualità delle strutture e quella ambientale. L'obiettivo - conclude Valentini - è di far crescere accanto all'enoturismo forme di viaggio lento, sostenibile e compatibile con la qualità e le caratteristiche dei nostri territori agricoli e rurali".
La rete delle Città del Vino (550 Comuni e 21 soci straordinari tra Province, Comunità Montane e Parchi) rappresenta appena il 6,7 % dei Comuni italiani ma ben il 15% dell'offerta ricettiva nazionale, il 22% degli agriturismi, il 70% del vigneto Italia, l'89% dei vini a denominazione d'origine. Dal 1987 (anno di nascita di Città del Vino) nei Comuni associati si è registrato un forte aumento di strutture di accoglienza (+ 60% enoteche, + 101% ristoranti) e di personale (+ 82% nelle enoteche e + 176% nei ristoranti). Inoltre, mentre nel resto del Paese è cresciuta la popolazione delle grandi città, nei territori rurali è cresciuta quella delle Città del Vino (+10% nei borghi, +27% nelle case sparse). Negli ultimi anni si è affermato infine il fenomeno enoturistico che oggi può contare (fonte: V rapporto Città del Vino/Censis) su oltre 2,5 miliardi di € di fatturato e 4 milioni di turisti. Un fenomeno, però, che ancora non riesce a intercettare adeguate risorse e investimenti, basato piuttosto su una gestione "minimalista", ai limiti del volontariato, con appena 5 mila € al mese di spesa media per portare avanti le complesse attività di una singola Strada del Vino. La maggior parte di queste risorse (il 61%) deriva dai bilanci dei Comuni.
Ufficio stampa Città del Vino