Cervia, dolce terra del sale, re incontrastato della zona





È il sale ad accompagnare la storia di Cervia: la sua nascita, le sue architetture, le dolci terre dove uomo e natura hanno raggiunto un’armonia ideale

La storia di Cervia è indubbiamente legata alla produzione del sale, elemento fondamentale per la conservazione dei cibi, e di valore strategico negli scambi commerciali, anche se nei primi decenni del secolo il colpo di fulmine della vocazione turistica sembra aver creato l'alternativa al suo destino iniziale.

L’ “oro bianco” ha comunque segnato l’evoluzione millenaria di questa cittadina: dalla mitica Ficocle in epoca romana, alla “Cervia vecchia” che sorgeva all’interno della salina in epoca medioevale, sino alla “Cervia nuova”, città demolita e ricostruita tra il 1697 e il 1714 in prossimità della costa, in base ad un originale piano urbanistico. Ai lati del Porto Canale, all’epoca vennero costruiti i grandiosi Magazzini del Sale (contenenti oltre 100.000 quintali di sale) per il deposito, in attesa delle imbarcazioni da carico per le rispettive destinazioni. Per questa ricchezza Cervia fu nei secoli passati oggetto di contese da parte delle Signorie e degli Stati del tempo: il controllo del commercio del sale ha rappresentato infatti l’attività prevalente dell’economia locale.

Oggi, a testimonianza dell’antico sistema di produzione, rimangono i Magazzini del Sale che, insieme alla Torre di S. Michele e alla Darsena, costituiscono lo scorcio più suggestivo del centro storico. Delimitato dal quadrilatero delle case dei salinari, il particolare centro a pianta rettangolare, con all'interno la Cattedrale, il Municipio, il Teatro e le case dei "maggiorenti", rappresenta quindi il nucleo originario della città e del borgo dei pescatori.

Ed è proprio da questa intesa secolare che oggi nascono i prodotti tipici di Cervia: il prezioso sale dolce, il miele della pineta di Cervia, particolarmente ricco di minerali con proprietà digestive e balsamiche, e i vini di sabbia (Bosco Eliceo Doc, un bianco frizzante ottenuto da uve di vitigno Trebbiano Romagnolo e Sauvignon, vitigno originario della Gironda (nel Bordolese della Francia) ambientatosi alle sabbie cervesi).

Il sale di Cervia è riconosciuto come un sale speciale, “dolce” per l’esattezza, per la purezza del cloruro di sodio e l’assenza di altri sali, più amari, contenuti normalmente nell’acqua di mare. L’attuale ripresa della sua produzione permette di valorizzarlo come un bene tipico e tradizionale e di riscoprirne l’uso alimentare. In commercio ve ne sono ben tre tipologie: il sale marino di Cervia, raccolto e confezionato secondo il metodo tradizionale, la cui naturale umidità (2%) è tipica del sale marino integrale; sale dolce della “Camillone”, prodotto secondo il tradizionale metodo millenario, cosiddetto a raccolta multipla, con la “cavatura” giornaliera dai bacini, e sale marino di Cervia alle erbe aromatiche di Romagna, coltivate biologicamente e sapientemente dosate.

La salina di Cervia si estende su una superficie di 827 ettari. Si tratta delle ultime saline rimaste attive nell’area del Parco del Delta, costituite da bacini delineati da argini, dove la salinità raggiunge valori elevatissimi fino a depositarsi sul fondo. Dal punto di vista naturalistico le Saline di Cervia si possono considerare un biotopo assai particolare, dove vivono piante adatte a resistere a valori elevati di salinità come la salicornia, la salsola e l’artemisia marina.

Per l’alto valore naturalistico e paesaggistico, è stata riconosciuta come zona umida di importanza internazionale (convenzione di Ramsar). Nel 1979 la salina è divenuta Riserva naturale dello stato di popolamento animale e rappresenta la porta Sud del Parco Regionale del Delta del Po. Sia dal punto di vista avifaunistico, sia botanico, l’ambiente delle saline è di straordinaria bellezza e suggestione, popolato da specie rare (non è difficile, al tramonto, poter ammirare gli splendidi Fenicotteri rosa, i Cavalieri d’Italia, le Avocette e decine di altre specie protette), punto di riferimento per gli specialisti e per i turisti più sensibili all’aspetto ambientale. Insomma, tutti gli ingredienti per una perfetta escursione di birdwatching.

Guardando dall'alto le saline, esse appaiono come una grande scacchiera formata da vasche di diversa grandezza e dalle forme geometriche: una geometria creata dall'uomo per imbrigliare le acque marine, affinché, per dirla con le parole di Francesco Ginanni, "dal calor del sole quivi consunta, e disseccata, moltissima copia del suo sale medesimo abbandona a dovizia del possessore".

Dal mese di agosto 2003 è possibile effettuare visite guidate alla salina, laboratorio naturale che permette di svelare gli antichi segreti della produzione artigianale, nonché di apprendere le recenti tecniche, presso il Centro visite del Parco Regionale del Delta del Po. Info: 0544.97.30.40-99.34.35

Numerosi pavoni fanno "bella mostra di sè" con grande ammirazione del pubblico.

a cura di Leonella Zupo