E’ dedicata a Luigi Veronelli la prima Guida all’Italia DE.CO.



Un viaggio alla scoperta di luoghi, personaggi, suggestioni e sapori dell’Italia a Denominazione Comunale. Ne è curatore Riccardo Lagorio, grande esperto di Denominazioni Comunali e infaticabile ricercatore di produzioni e tradizioni da custodire e valorizzare.

“Nei Comuni a Denominazione Comunale ciò che conta è la storia dei luoghi e della gente che ci abita. Guardateci dentro e scoprite che c’è più di un motivo per cui conviene fermarsi.” A Rubiana, a Berzo Demo, a Ruviano, a Cesiomaggiore, a Novellara, a Stazzema, Comiso...

Un viaggio straordinario in un’Italia che è come chi la racconta, appassionante e sorprendente. Si coglie l’emozione dell’autore a tarda serata nella piazza di Botrugno, a colloquio con l’ultimo scapecere, inibito e saggio. E si avverte nella sua penna amore e devozione lungo il viaggio nella terra del pastinocello, dove presente e passato remoto convivono in una scoperta gastronomica. Di Carla e dei suoi semi, egli racconta. L’occhio perspicace ferma i dettagli, quelli che spesso sfuggono, all’attenzione e al passo che calca rapido i viottoli serpeggianti dei centri italiani. E’ sui dettagli che l’autore ha voluto costruire questa sua opera. Emana dalle parole di Riccardo Lagorio l’odore della terra feconda, che non dimentica mai di toccare e ascoltare e che di luogo in luogo ci avverte, cambia, imprimendo ai coltivi e agli uomini carattere unico e inconfondibile. Non poteva che essere dedicato a Luigi Veronelli, padre delle Denominazioni Comunali, questo indimenticabile viaggio.

“Parla con Riccardo Lagorio”. Così mi suggeriva alcuni anni fa Luigi Veronelli mentre nella sua casa di Bergamo mi indottrinava sull’erasmiana follia delle De.co, le Denominazioni comunali. Si era ancora alle prime battute di una vicenda destinata ad avere poi grande risonanza.

Dalla prefazione di Orazio Olivieri.

Bravo Bravo Bravo! … E non perché quest'opera è un'idea che mi è balenata tante volte in testa, ma perché la stessa cultura che ha creato la cupola del Brunelleschi ha dato vita alla fornacina, che Brunelleschi cuoceva a bocca di forno presso la fornace dell'Impruneta. Lì iniziarono a produrre le tegole, tegole che continuano a produrre per ricambio alla cupola. E pensiamo a Masaccio. Nel contratto per gli affreschi della Cappella Brancacci in San Frediano aggiunse di suo pugno che ogni giorno aveva la possibilità di cucinarsi due fegatelli di maiale nella relativa rete. E che dire di Bernardo Bontalenti, che creò i sorbetti (o gelati) nel Castello di Cafaggiolo per dare una novità ai Medici? E si potrebbe continuare all'infinito...

Beppe Bigazzi

Ho lavorato, con Riccardo Lagorio, per il successo delle Denominazioni Comunali. Non passa giorno che Comuni d’ogni luogo d’Italia aderiscano con nuove delibere. L’Italia ne avrà, finalmente, benessere e serenità.

Luigi Veronelli, 17 maggio 2004

Masutti Lucia

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