FESTE NEL MONDO


Happy Hannukkah

Chanukah o Hannukkah, (in ebraico חנכה, ănukkāh), è conosciuta anche con il nome di Festa delle Luci.

a cura di Leonella Zupo

In occasione della Festa della Luce, o Festa di Hannukkah, i soci milanesi del Gruppo Italiano Stampa Turistica hanno avuto l’opportunità di condividere, presso i Chiostri dell’Umanitaria, una suggestiva celebrazione - che trova le sue radici nella tradizionale fonte della storia, il Talmud - organizzata dall’Ufficio nazionale israeliano del Turismo, seguita da una cena tipica della tradizione ebraica. Prima del XX secolo questa festa era considerata una festa minore, ma con la crescente popolarità del Natale come maggiore festività del mondo occidentale e l'istituzione dello Stato di Israele, Hannukkah cominciò a rappresentare sia una celebrazione della volontà di sopravvivere del popolo ebraico, sia una festività durante cui fare regali, che rappresentasse un sostituto ebraico del Natale. Al giorno d'oggi, la prima sera dei chanukah, vige l'uso - promosso dal movimento Chabad presso alcune comunità italiane - di celebrare l'accensione di una prima candela in maniera pubblica. Numerose persone si ritrovano in una piazza centrale della città dove è stata installata una grande channukia. Il presidente della comunità, o il rabbino capo, tengono un breve discorso, recitano la beracha (benedizione) sulle candele e inaugurano la festa. I presenti solitamente intonano inni gioiosi ed eseguono tipici balli ebraici. Dolce tipico della festa è una sorta di bombolone chiamato sufgagnà che, essendo fritto nell'olio, vuole ricordare l'olio consacrato che tenne in vita la luce del tempio. Chanukah o Hannukkah, (in ebraico חנכה, ănukkāh) è conosciuta anche con il nome di Festa delle Luci. In ebraico la parola "chanukah" significa "dedica", e infatti la festa commemora la consacrazione di un nuovo altare nel Tempio di Gerusalemme dopo la vittoria dei Maccabei sull'ellenismo propugnato dai Seleucidi, al regno dei quali apparteneva Eretz Israel nel II secolo a.C.. Il dominatore greco riteneva di far scomparire la specificità giudaica proibendo la pratica della Legge, ma una rivolta armata guidata da Mattatia, un anziano sacerdote della famiglia degli Asmonei, di Modin, cittadina a Nord-Ovest di Gerusalemme, permise - secondo Zc 4,6 - la vittoria dello spirito sulla forza brutale che minaccia Israele nella sua vita religiosa e spirituale. La festività dura 8 giorni e la prima sera, chiamata Erev Chanukah, inizia al tramonto del 24 del mese di Kislev. Secondo il procedere del calendario ebraico, quindi, il primo giorno della festa cade il 25 di Kislev. È l'unica festività religiosa ebraica che si svolge a cavallo di due mesi, inizia a Kislev e finisce in Tevet. In particolare, se Kislev dura 29 giorni finisce il 3 Tevet, mentre quando Kislev ha 30 giorni finisce il 2 Tevet. È, assieme a Purim, la seconda delle feste minori, ovvero delle feste stabilite dopo il dono della Torah. La storia di Chanukah non è inclusa nel libro del Tanach, ma appare nel primo e nel secondo libro dei Maccabei. I libri, sebbene non facciano parte della Torah, sono parte del complesso deuterocanonico. Questo complesso pur non essendo stato codificato per l'ebraismo come parte del testo sacro, lo divenne per la Chiesa cattolica e per la Chiesa Ortodossa. Un po’ di storia. Intorno al 200 a.C., gli Ebrei vivevano in terra di Israele, in quel tempo sotto il controllo della dinastia Seleucida stabilitasi in Siria. Il popolo ebraico pagava le tasse alla Siria e ne accettava l'autorità legale e per lungo tempo fu libero di seguire la propria fede, di mantenere i propri lavori e di prendere parte ai commerci. Nel 180 a.C. Antioco IV Epifane ascese al trono succedendo al fratello Seleuco IV, assassinato. Sotto il suo regno, gli Ebrei vennero gradualmente forzati a violare i precetti della propria fede. I templi vennero profanati, spogliati delle loro ricchezze, e utilizzati come templi pagani per le cerimonie ellenizzanti che Antioco fece organizzare in tutto il suo impero. La forzatura alla trasgressione dei precetti, le profanazioni e la pretesa di ellenizzare la cultura dell'intero impero, portò alla rivolta di una parte della popolazione ebraica. Nel 167 a.C., in particolare, Antioco consacrò a Zeus un altare costruito nel Tempio di Gerusalemme. Mattatia, un Cohen, con i suoi cinque figli Giovanni, Simone, Giuda, Elazar e Gionata, guidò la ribellione contro Antioco. Giuda divenne noto come Giuda Maccabeo (in ebraico significa Giuda il martello). Nel 166 a.C. Mattatia muore lasciando la guida al figlio Giuda. Nel 165 a.C. la rivolta ebraica contro la monarchia seleucida giunse a successo. Il Tempio di Gerusalemme venne riconquistato e riconsacrato. La festa di Chanukah venne istituita proprio da Giuda Maccabeo e dai suoi fratelli per celebrare questo evento (Maccabei I, 4;59). Dopo la riconquista di Gerusalemme e del Tempio, Giuda ordinò che il Tempio fosse ripulito, che fosse costruito un nuovo tempio e che le luci del candelabro venissero riaccese e venne ripristinata l'Arca santa. Quando la luce venne riaccesa sul candelabro, la riconsacrazione dell'altare fu celebrata per otto giorni con sacrifici e canti. Un certo numero di storici ritiene che il motivo per gli otto giorni di durata della festa sia da riferirsi a un tardivo festeggiamento dei Sukkot: durante la guerra gli Ebrei non furono in condizioni di celebrare Sukkot come prescritto. Anche Sukkot dura otto giorni ed è una festività nella quale l'uso delle luci ha un ruolo preminente durante l'era del Secondo Tempio. Le luci venivano accese anche nelle abitazioni e da qui la festa viene spesso indicata con il nome di Festa delle Luci. La leggenda, riportata nel Talmud, racconta che dopo la riconquista del Tempio, i Maccabei lo spogliarono di tutte le statue pagane e lo sistemarono secondo gli usi ebraici. Scoprirono, inoltre, che la gran parte degli oggetti rituali erano stati profanati. Secondo il rituale, per riconsacrare il tempio, doveva essere bruciato per otto giorni, in una Menorah, dell'olio di oliva purificato. Nel tempio però trovarono olio sufficiente solamente per una giornata. Lo accesero comunque mentre si apprestavano a purificarne dell'altro. Miracolosamente, quel poco olio continuò a illuminare il tempio per tutto il tempo necessario a spremere l'olio e a purificarlo: otto giorni. Per questo motivo gli Ebrei accendono ogni giorno della festa una candela in più rispetto al giorno precedente. In realtà, nel Talmud sono presentate due consuetudini: una indica come nel primo giorno si accendano tutte le otto luci della Chanukiah e ogni giorno se ne spenga una. L'altra, al contrario, prescrive di accendere solo la prima candela nel primo giorno ed aumentare di una candela ogni giorno successivo. I seguaci di Shammai seguono il primo uso, quelli di Hillel il secondo.

La vetrina di una pasticceria con le "sufganiot" esposte