2008: ANNO DEL RINASCIMENTO IN UNGHERIA








L’intero anno 2008 viene dedicato in Ungheria al Rinascimento, in coincidenza con il 550° anniversario della incoronazione a re di Mattia Corvino (1458), sovrano cui si deve un formidabile impulso culturale e che seppe fare della sua corte uno dei centri più importanti del Rinascimento. Concerti, mostre, rievocazioni storiche: numerosi sono gli eventi che, nel corso di tutto l’anno, celebreranno questa ricorrenza. Diverse mostre nei principali musei, ad esempio, illustreranno la vita alla corte di re Mattia e proporranno importanti pagine della storia dell’arte rinascimentale in Ungheria. Tra gli appuntamenti più significativi a Budapest, la rassegna dei capolavori dell’arte della maiolica italiana del ’500 presso il Museo delle Arti Applicate, la mostra sull'arte rinascimentale in Ungheria presso la Galleria nazionale e, presso il Museo dell’Agricoltura, l'originale rassegna sulla fortuna del celebre vino Tokaj nel Rinascimento.

SPLENDORE REALE ALLA CORTE DI MATTIA CORVINO. VIAGGIO NELLA STORIA DELL'UNGHERIA

Accanto a periodi bui che hanno segnato la storia dell’Ungheria – ad iniziare dall'invasione dei mongoli nel 1241 – il nostro Paese ha conosciuto anche stagioni di straordinario splendore, come ad esempio Umanesimo e Rinascimento. Già dall'inizio del XVI secolo, mentre nei Paesi dell'Europa occidentale continuavano a trionfare gli ideali e le forme dell'arte gotica, in Ungheria ebbe singolare diffusione lo spirito del Rinascimento: eccezione di sicuro rilievo, visto che per diverso tempo questo nuovo orientamento culturale si diffuse soltanto in Italia.

Protagonista assoluto di questa stagione è Mátyás Hunyadi (1443-1490), passato alla storia con il nome di Mattia Corvino, a motivo del corvo che campeggia sullo stemma di famiglia. A subire sin dall'inizio il fascino del Rinascimento in Ungheria fu, infatti, proprio l'ambiente della corte reale: Beatrice d'Aragona, sposata da Mattia Corvino in seconde nozze nel 1476, sperava di riuscire a introdurre usi e costumi italiani, anche per soppiantare quelli magiari che riteneva barbari. Mattia, aperto alle novità e molto sensibile alla bellezza, approvò le intenzioni di sua moglie, fino a promuovere precise iniziative in tal senso, diventando generoso e insieme esigente mecenate.

Architetti e gioiellieri, trionfa l'eleganza

La lavorazione della pietra tagliata e i mobili dei palazzi di Buda e di Visegrád assunsero presto l'impronta del nuovo stile: fu ad esempio in questo periodo che la splendida fontana gotica di Visegrád venne demolita per far posto a una vasca in marmo rosso, ornata da una statua raffigurante Ercole bambino, mentre statue gotiche erette pochi decenni prima vennero rimosse e seppellite in un fossato, per essere sostituite con capolavori della scultura italiana. Formati alla scuola di maestri stranieri attivi a Buda, vi furono alcuni artisti ungheresi che ne ripresero brillantemente la lezione stilistica. E il grande successo riscosso da vasellame, stoviglie e mattonelle di maiolica importate dall'Italia suggerì al re l'idea di fondare a Buda una fabbrica di ceramiche, mentre diverse artigiani ceramisti operarono molto anche nella città di Pécs.

Quanto agli orafi ungheresi, costoro non avevano troppo da apprendere dal Rinascimento italiano, poiché in Ungheria, Paese ricco di giacimenti d'oro e d'argento, la gioielleria era sempre stata un'arte seguita e apprezzata. L'uso dello smalto a cellette donava un fascino particolare ai prodotti dell'oreficeria ungherese, fedele per il resto alle tecniche abituali del gotico europeo. In effetti, oltre agli splendidi monumenti di scultura e architettura rinascimentale – come ad esempio le cornici delle porte e delle finestre, le statue di Buda e di Visegrád, la cappella di Bakócz a Esztergom e la Vergine dei Báthory – quest'epoca ha lasciato in eredità anche una considerevole quantità di altari e mobili in legno scolpito, chiese e abitazioni borghesi concepite all'insegna del gotico, al punto che la coesistenza dei due stili ha condotto talvolta a curiosi sincretismi sia nel campo delle belle arti che in quello della letteratura.

Poeti e letterati, si sviluppa la stampa

Eruditi ungheresi imbevuti del nuovo spirito laico del Rinascimento si aggiunsero, in ambito scientifico e letterario, sia agli umanisti italiani che gravitavano intorno alla corte (come lo storiografo Bonfini, Galeotto Marzio che raccoglieva i discorsi del re Mattia, Naldo Naldi responsabile della celebre Biblioteca Corviniana e autore di una minuziosa descrizione dei volumi riccamente miniati in essa contenuti) sia ai più celebri astronomi tedeschi dell'epoca, come Regiomontano e Peuerbach. Particolare importanza, tra gli esponenti ungheresi del Rinascimento, rivestirono János Vitéz, letterato di grande acutezza nonché autore di interessanti epistolari, e suo nipote Janus Pannonius, vescovo di Pècs, uno dei poeti europei in lingua latina più dotati di quest'epoca; le sue odi, che decantano le glorie familiari degli Hunyadi, le sue elegie piene di rimpianto per le tristi condizioni della sua Patria, insieme a epigrammi taglienti e liriche imbevute di sensibilità e amore per la natura, trovarono ammiratori perfino in Italia.

Durante il regno di Mattia Corvino, significativo fu lo sviluppo della stampa. Nel 1473 András Hess fondò a Buda la prima tipografia, da cui uscì la grande opera della Chronica Hungarorum; seguì poco dopo l'apertura di una seconda tipografia, ma entrambe ebbero vita breve né furono seguite da altre, se non dopo il 1526. Sebbene gli avvenimenti degli anni successivi – ad iniziare dalla divisione del Paese in tre parti, conseguentemente all'occupazione turca – abbiano determinato la distruzione di molte delle opere e delle istituzioni nate sotto il regno di Mattia, questa visione della storia nazionale si è trasmesso nel corso delle generazioni, sostenendo gli ungheresi nel sopportare con grande fermezza d'animo le dure prove riservate loro dai secoli successivi.

IN VISITA AL PALAZZO REALE DI VISEGRÀD (ANSA DEL DANUBIO)

«Da Visegràd, dal paradiso terrestre». L’esordio di una celebre lettera di un Nunzio apostolico in Ungheria che, nella sua qualità di ospite a corte, aveva la possibilità di ammirare dall’interno il palazzo rinascimentale di re Mattia, la dice lunga su questo magnifico edificio di due piani e 350 camere, che fu residenza reale per lunghi anni. Siamo a Visegràd, in una delle zone che vantano paesaggi naturalistici e memorie storiche tra i più belli e pregevoli dell’Ungheria – l'Ansa del Danubio, a circa 60 km a nord di Budapest dove il fiume, stretto tra i monti, svolta in modo repentino verso sud. I grandi avvenimenti della storia ungherese, in epoca medievale prima e rinascimentale poi, si svolsero proprio qui.

Oggi a Visegràd si possono visitare le rovine del Palazzo Reale e della cittadella, recuperate in alcune loro sezioni grazie a notevoli lavori di ricostruzione. Il gigantesco fabbricato era una delle residenze reali più fantastiche dell'epoca. La corte d'onore e la fontana di Ercole, che durante le feste faceva scorrere vino anziché acqua, sono state egregiamente ricostruite. Nella roccaforte, realizzata tra il 1245 e il 1255, venne custodita per 200 anni la Sacra Corona, e nel 1335 vi fu organizzato il primo «vertice» dell’Europa centrale, in occasione del quale i regnanti polacchi, cechi ed ungheresi stipularono un trattato economico senza la mediazione di Vienna. Opere storiche sono oggi esposte nelle sale rinnovate della roccaforte, da dove si può ammirare un magnifico panorama sull'Ansa del Danubio.

Con l’occasione, vale la pena visitare anche le diverse località situate nella zona, e in particolare, sulla riva destra del Danubio, i centri di Dömös, Esztergom, Szentendre, Visegràd, mentre sulla riva sinistra le località di Nagymaros, Vàc, Vàcràtòt, Verôce e Zebegèny. Se si va da Budapest, e magari si dispone di un’auto, conviene imboccare la strada statale 11 uscendo da Buda su Szentrendrei ùt, deviando all'andata all'altezza di Budakalàsz in direzione di Pomàz, per raggiungere quindi Esztergom transitando a Pilisszentkereszt e attraverso i piacevoli paesaggi boschivi delle colline di Pilis. Le alture degradano progressivamente, conducendo in vista di Esztergom, il cui imponente Duomo si scorge già dalla strada: la Cattedrale dell'Assunzione e la sua cripta narrano di mille anni di storia della Chiesa cattolica ungherese. Si lascia poi Esztergom percorrendo Dobozy Mihaly ut, per tornare sulla statale 11 alla volta di Visegràd: sulla destra si può osservare il paesaggio rurale dell'Ansa del Danubio, attraversando successivamente i villaggi di Pilismarot e Dömös, con le caratteristiche casette a un piano e i tetti spesso rallegrati dalla presenza di cicogne. Superata Visegràd, la statale 11 segue l'Ansa del Danubio, che piega verso sud all'altezza di Dunabogdàny. Il fiume si biforca in due rami e forma l'isola di Szentendre, dove l'omonima cittadina testimonia perfettamente le mescolanze intervenute nel corso della storia tra la cultura magiara e quella slava (a partire dalle chiese serbo-ortodosse). Molto interessante anche la suggestiva configurazione dell'abitato di questa cittadina, le cui caratteristiche viuzze, adornate da bei palazzi barocchi, salgono verso la chiesa parrocchiale cattolica, sulla collina. Szentendre è anche teatro di numerosi e apprezzati eventi culturali, con concerti, mostre permanenti e temporanee, collezioni private di arte sacra e popolare.

EVENTI IN PROGRAMMA NELL'ANNO DEL RINASCIMENTO

Capolavori dell'arte rinascimentale in mostra a Budapest

Al Museo delle Belle Arti di Budapest verrà inaugurata il 24 gennaio la mostra «L’ascesa e l’età d’oro dei Medici a Firenze», con opere di Botticelli, Filippo Lippi, Fra Angelico, Leonardo da Vinci, Donatello, e altri capolavori dell’arte rinascimentale, provenienti soprattutto da musei fiorentini. La mostra resterà aperta fino al 18 maggio 2008 (www.szepmuveszeti.hu).

Budapest, Museo Storico: 21 marzo-5 luglio

La corte di Re Mattia (kapcsolat@mail.btm.hu)

Budapest, Museo delle Arti applicate: 25 marzo - 30 giugno

L’eredità di Beatrice d’Aragona. L’arte della maiolica italiana e l’arte della maiolica nella corte di Re Mattia

(www.imm.hu)

Budapest, Galleria Nazionale: 28 marzo-20 giugno

L’arte del Rinascimento in Ungheria (www.mng.hu)

Visegràd, Museo

Mattia Corvino e la sua corte di Visegràd. Mostre e rievocazioni storiche nel corso del 2008

(www.visegradmuzeum.hu)

Budapest, Museo dell’Agricoltura (Castello Vajdahunyadvàra): 24 aprile-30 giugno

Il vino Tokaj del Rinascimento - Il Rinascimento del vino Tokaj

La mostra allestita presso il Museo dell’Agricoltura ripercorre la storia del più celebre vino ungherese

(www.mezogazdasagimuzeum.hu)

FESTIVAL DI PRIMAVERA DI BUDAPEST: 14-30 MARZO

È la manifestazione annuale di cultura più prestigiosa dell’Ungheria, ufficialmente annoverata tra i primi cinque festival internazionali, manifestazione che fa della capitale ungherese una meta di primo piano del turismo culturale mondiale. Il Festival offre un’occasione davvero unica agli amanti di diversi generi artistici – in primo e principale luogo la musica – di apprezzare i più celebri interpreti dell’arte ungherese, insieme ad affermati artisti provenienti da ogni parte del mondo. La varietà delle iniziative in programma è in grado anche quest’anno di soddisfare tutti i gusti: concerti di musica classica, rappresentazioni teatrali, balletti, esposizioni, spettacoli folcloristici e concerti di musica jazz sono tra i principali eventi della rassegna. Quest’anno numerosi appuntamenti, di alto pregio artistico, saranno dedicati a Giacomo Puccini, in occasione del 150° anniversario della sua nascita. In generale, il ciclo di eventi in programma prevede circa duecento manifestazioni, programmate in quasi sessanta luoghi della capitale; numerosi i concerti di musica classica e di musica leggera, insieme a serate teatrali. Artisti di grande prestigio provenienti da tutto il mondo assicureranno anche quest'anno al Festival grande valore culturale. Programma dettagliato e informazioni: www.festivalcity.hu.