BONARDA & CACCIUCCO
Sì, avete letto bene: Bonarda & Cacciucco, un binomio sorprendente, non è vero? Dalle colline dell’Oltrepò Pavese alle onde della Versilia, le eccellenze della cantina e della tavola si incontreranno in occasione del Carnevale di Viareggio 2008.
L’appetitoso abbinamento accompagnerà ogni giorno le sfilate dei Corsi mascherati ((20 e 27 gennaio, 3 – 5 – 10 febbraio) come speciale anfitrione: una postazione Bonarda&Cacciucco sarà allestita davanti al primo dei carri, sino a mezz’ora dalla partenza della più celebre sfilata europea del Carnevale. Si tratterà ogni volta di un particolare Bonarda&Cacciucco Point, riservato a testimonial e operatori della comunicazione e curato nei dettagli di allestimento e di servizio da Ais Toscana – Delegazione Versilia. Presso il Bonarda&Cacciucco Point, gli ospiti potranno così assaggiare e apprezzare il rosso vivace d’Oltrepò in abbinamento al piatto più celebre della tradizione marinara mediterranea. L’iniziativa, ideata da Tommaso Ponzanelli e realizzata da Consorzio Tutela Vini Oltrepò Pavese, ripropone - con alcune variazioni organizzative - la precedente edizione di “Bonarda&Cacciucco” attuata nel 2005. Come tre anni fa, alla base dell’iniziativa è l’accordo fra Consorzio Tutela Vini Oltrepò Pavese, di cui è Presidente Vittorio Ruffinazzi, e Fondazione Carnevale di Viareggio, presieduta da Elio Tofanelli. Due i luoghi privilegiati: Milano, città di primo riferimento per l’Oltrepò Pavese e per la sua produzione enologica, e Viareggio, città del Carnevale. A Milano, “Bonarda&Cacciucco al Carnevale di Viareggio
Il Carnevale di Viareggio, con i suoi 135 anni di storia, è senza dubbio la manifestazione carnevalesca più nota in Italia, tra le manifestazioni più importanti d’Europa, e richiama centinaia di migliaia di spettatori provenienti dall’Italia e dall’estero. Nato nel 1873, oggi è una manifestazione dinamica e vivacissima, in grado di attirare su di sé l’attenzione di tutti i grandi media italiani e internazionali e di un vasto pubblico, all’interno del quale si confondono i più diversi strati sociali e tutte le fasce d’età.
Qualche nota tecnica, legittimamente dovuta, sul mitico Bonarda: innanzitutto è ottenuto da Croatina, vitigno e uva autoctoni dell’Oltrepò, e su questo non ci piove. La presenza di Croatina è individuabile già in citazioni antiche, ma la sua attestazione sistematica risale alla seconda metà dell’ ‘800. Fu in quel periodo, infatti, che una particolareggiata operazione di studio da parte di esperti ampelografi arrivò a individuare e a definire quali uve fossero coltivate nella zona. Durante lo studio di schedatura ampelografica emerse una particolarità linguistica: da molti produttori il vino ottenuto dall’uva Croatina era chiamato Bonarda. Il nome Croatina – secondo alcuni studiosi – deriverebbe dal termine “Croata”, cravatta, ad indicare il vino bevuto nel giorno di festa, quando appunto si indossava