BONARDA & CACCIUCCO


Appuntamento al Carnevale di Viareggio 2008

Sì, avete letto bene: Bonarda & Cacciucco, un binomio sorprendente, non è vero? Dalle colline dell’Oltrepò Pavese alle onde della Versilia, le eccellenze della cantina e della tavola si incontreranno in occasione del Carnevale di Viareggio 2008.

L’appetitoso abbinamento accompagnerà ogni giorno le sfilate dei Corsi mascherati ((20 e 27 gennaio, 3 – 5 – 10 febbraio) come speciale anfitrione: una postazione Bonarda&Cacciucco sarà allestita davanti al primo dei carri, sino a mezz’ora dalla partenza della più celebre sfilata europea del Carnevale. Si tratterà ogni volta di un particolare Bonarda&Cacciucco Point, riservato a testimonial e operatori della comunicazione e curato nei dettagli di allestimento e di servizio da Ais Toscana – Delegazione Versilia. Presso il Bonarda&Cacciucco Point, gli ospiti potranno così assaggiare e apprezzare il rosso vivace d’Oltrepò in abbinamento al piatto più celebre della tradizione marinara mediterranea. L’iniziativa, ideata da Tommaso Ponzanelli e realizzata da Consorzio Tutela Vini Oltrepò Pavese, ripropone - con alcune variazioni organizzative - la precedente edizione di “Bonarda&Cacciucco” attuata nel 2005. Come tre anni fa, alla base dell’iniziativa è l’accordo fra Consorzio Tutela Vini Oltrepò Pavese, di cui è Presidente Vittorio Ruffinazzi, e Fondazione Carnevale di Viareggio, presieduta da Elio Tofanelli. Due i luoghi privilegiati: Milano, città di primo riferimento per l’Oltrepò Pavese e per la sua produzione enologica, e Viareggio, città del Carnevale. A Milano, “Bonarda&Cacciucco al Carnevale di Viareggio 2008” è stata presentata in conferenza stampa lo scorso 17 gennaio a bordo del tram ATMosfera di ATM, durante un tragitto nel centro storico cittadino che ha coinvolto più di cinquanta testate giornalistiche. Impossibile non notare il tram ATMosfera il 17 gennaio per le vie di Milano: allestito internamente ed esternamente con i colori Bonarda Style e la nota immagine del Burlamacco, simbolo del Carnevale di Viareggio, il tram ha veicolato, con la grafica di forte impatto realizzata dall’Art Director milanese Giorgio Siligardi, l’allegra vivacità di un binomio inusuale tutto da gustare. A Viareggio, i Bonarda&Cacciucco Point riproporranno l’abbinamento anche di immagine. Per l’occasione, il Consorzio Tutela Vini Oltrepò Pavese ha infatti predisposto una serie limitata di bottiglie con speciale etichetta Bonarda&Cacciucco, ottime da bere, ma anche attrattive nella loro particolare vivacità grafica. Il divertimento non sarà però disgiunto da un impegno anche di altro carattere: il 31 gennaio, sarà infatti il Bonarda ad accompagnare la cena Telethon organizzata dalla Fondazione Carnevale di Viareggio presso il Centro Congressi, Ristorante il Principino, a partire dalle ore 21.00.


Il Carnevale di Viareggio, con i suoi 135 anni di storia, è senza dubbio la manifestazione carnevalesca più nota in Italia, tra le manifestazioni più importanti d’Europa, e richiama centinaia di migliaia di spettatori provenienti dall’Italia e dall’estero. Nato nel 1873, oggi è una manifestazione dinamica e vivacissima, in grado di attirare su di sé l’attenzione di tutti i grandi media italiani e internazionali e di un vasto pubblico, all’interno del quale si confondono i più diversi strati sociali e tutte le fasce d’età.


Qualche nota tecnica, legittimamente dovuta, sul mitico Bonarda: innanzitutto è ottenuto da Croatina, vitigno e uva autoctoni dell’Oltrepò, e su questo non ci piove. La presenza di Croatina è individuabile già in citazioni antiche, ma la sua attestazione sistematica risale alla seconda metà dell’ ‘800. Fu in quel periodo, infatti, che una particolareggiata operazione di studio da parte di esperti ampelografi arrivò a individuare e a definire quali uve fossero coltivate nella zona. Durante lo studio di schedatura ampelografica emerse una particolarità linguistica: da molti produttori il vino ottenuto dall’uva Croatina era chiamato Bonarda. Il nome Croatina – secondo alcuni studiosi – deriverebbe dal termine “Croata”, cravatta, ad indicare il vino bevuto nel giorno di festa, quando appunto si indossava la cravatta. Lo slittamento in “Bonarda”, nome di ipotetica origine celtica (nel significato di “forte, coraggioso, valente”), sarebbe invece stato preferito perché di suono più piacevole rispetto a Croatina, e perché collegato a “buono”, gradevole. Il vitigno richiede terreni calcarei argillosi, non eccessivamente dotati di potassio; il germoglio è cotonoso, verde, biancastro sfumato di rosa, con foglioline apicali e di colore verde con sfumature bronzate. La foglia è di media grandezza, pentagonale trilobata, a volte quinquelobata; la pagina superiore è glabra, l’inferiore aracnoidea. Il grappolo è grande, conico, talvolta alato compatto con peduncolo di media grandezza. L’acino è medio, con buccia consistente, pruinosa, blu scuro. La polpa è succosa e di sapore caratteristico astringente. Per quanto riguarda l’uvaggio, abbiamo Croatina dall’85% al 100% e partecipano Barbera, Ughetta, Uva Rara congiuntamente o disgiuntamente fino a un massimo del 15%. Il grado alcolico minimo è di 11 gradi, l’acidità totale minima 4,5 g/l. Colore rosso rubino, il Bonarda presenta riflessi violacei o porpora; carattere ben definito, con sentore fruttato, talora di mandorla, di spezie e di mora, al palato è ben strutturato, di buona persistenza e corpo, leggermente tannico, al gusto da secco a leggermente abboccato. Per la cronaca, In occasione della presentazione di “Bonarda&Cacciucco al Carnevale di Viareggio 2008 (Milano, 17 gennaio), A.I.S. Lombardia e A.I.S. Toscana si sono incontrate per un “gemellaggio” che valica i confini territoriali e quindi arricchisce l’iniziativa di un nuovo valore.