VIAGGI LEVI SPECIALISTA SUL BANGLADESH


Nonostante le sue millenarie radici comuni con l’India, dalla quale si è separato soltanto nel 1947, nessuno considera il Bangladesh come meta turistica. Questo Paese, affacciato a nord sul golfo del Bengala, risulta infatti tristemente noto per la povertà dei suoi abitanti e le calamità naturali a cui va periodicamente soggetto, ma non per le rilevanti peculiarità ambientali, culturali, artistiche ed etnografiche che possiede. Grande come metà dell’Italia, ma con una popolazione oltre il doppio e una densità demografica tra le più alte al mondo, si presenta come un’enorme pianura nella regione del delta dei grandi fiumi himalayani Gange, Bramaputra e altri minori a formare il maggior delta del pianeta, con una serie infinita di corsi d’acqua, canali, paludi, isole e isolette fluviali. Solo nella regione di sud-est verso i confini con il Myanmar sorgono alcune colline ricoperte da intense foreste di bambù. Grazie alla presenza dei monsoni, assai attivi tra aprile e ottobre, è anche una delle zone della terra con maggior piovosità. Se la pioggia irriga i campi e le risaie rendendoli fertili, l’eccessiva abbondanza dei cicloni provoca lo straripamento periodico dei fiumi che distruggono coltivazioni e villaggi, spesso con pesanti tributi di vittime. Nessuno mette però in risalto il fatto che in Bangladesh si trovano tre località riconosciute dall’Unesco come patrimonio dell’umanità, della presenza di popolazioni tribali tibeto-birmane nelle giungle montuose dell’est, oppure delle pregevoli testimonianze architettoniche lasciate dai sovrani moghul nella capitale Dakka, la folcloristica capitale mondiale dei ciclorickshaws. Il parco nazionale di Sundarbans, nel delta del Gange, protegge la maggior foresta di mangrovie del pianeta, dove assieme ad una ricchissima fauna si concentra anche il maggior numero di esemplari dell’ormai rarissima tigre del Bengala. La regione ad est di Chittagong possiede infine una delle più lunghe ed incontaminate spiagge del mondo. Nell’inverno scorso, primo in Italia, l’operatore milanese I Viaggi di Maurizio Levi lo ha inserito nel proprio catalogo. “Avevo letto un po’ di libri – dichiara il titolare Maurizio Levi – e mi era sembrata una destinazione ideale per la nostra clientela, in grado di offrire un perfetto connubio tra natura, cultura musulmana, indù e buddista, e interesse etnografico. Un po’ un’India di mezzo secolo fa”. I primi gruppi tornano molto soddisfatti, entusiasti addirittura del contatto con una popolazione semplice, dignitosa e curiosa, che non ha mai visto turisti occidentali. Nei giorni scorsi, in collaborazione con Etihad Airways, con il proprio corrispondente e con le autorità turistiche locali, Viaggi Levi ha condotto un eductour con una decina di giornalisti turistici, il primo in assoluto dall’Europa, ricevuto tra l’altro dall’ambasciatore italiano a Dakka e dal presidente della Camera di Commercio Italia-Bangladesh, con ampio risalto sulla stampa locale e in particolare sui giornali del trade turistico. Considerati i reciproci positivi risultati fin qui conseguiti, con l’occasione il maggior ricettivo locale – The Bengal Tours Ltd (forte di un organico di 75 dipendenti e di due motonavi per la navigazione nel parco di Sundarbans) – ha concluso con I Viaggi di Maurizio Levi un contratto di esclusiva per l’Italia e di rappresentanza per l’Europa, siglato sotto il motto “Venite in Bangladesh prima dei turisti”.


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