TUNISIA, TRA STORIA E ARCHEOLOGIA


 

Incuneata tra Algeria ad ovest e Libia ad est, la Tunisia è la nazione più piccola del Nord Africa: grande metà dell’Italia (ma con solo un sesto di abitanti, oltre la metà concentrati nelle città costiere) presenta rilievi montuosi a nord, altopiani stepposi con i resti di antichi laghi salati al centro (gli chott) e le dune del Sahara con oasi nel sud; i 1.150 km di costa sono alti e rocciosi a nord, piatti e sabbiosi ad est, dove si trovano anche alcune isole, tra cui la famosa Jerba.  La sua posizione geografica la protende a separare in due il Mediterraneo e l’avvicina incredibilmente all’Italia e all’Europa: solo 180 km la separano dalla Sardegna, 150 dalla Sicilia e 70 da Pantelleria. Non a caso stiamo parlando della nazione più europeizzata, filoccidentale, mediterranea e turistica del Magreb nordafricano: musulmana ma laica e antifondamentalista, dove la donna gode di parità e privilegi impensabili nel mondo arabo, con parametri sociali ed economici di tutto rispetto e dove si bevono alcolici tranquillamente.  Lungo le sue coste sorsero porti e colonie commerciali fenicie fin dal 1200 a.C., per scambiare merci con i pastori e i contadini  berberi locali. Uno di questi empori era destinato a lasciare una profonda impronta nella storia del Mediterraneo: si tratta di Cartagine, fondata nell’ 816 a.C., che nel volgere di qualche secolo diventò una vera potenza economica e militare, con una flotta commerciale e un esercito capaci di controllare Spagna, Baleari, Corsica, Sardegna e Sicilia. Inevitabile quindi il conflitto con le altre potenze dell’area, Grecia prima per il possesso delle colonie in Sicilia, Roma poi per il predominio sul Mediterraneo. Dopo una serie infinita di scontri terrestri e navali, iniziati nel 310 e protrattisi per quasi due secoli, con il cartaginese Annibale che arrivò a portare la guerra fino alle porte di Roma, andò a finire come tutti sappiamo: nel 146 a.C. Cartagine fu rasa al suolo e quella che Giulio Cesare ricostruì nel 44 a.C. fu soltanto il capoluogo di una colonia romana che per secoli produsse oltre la metà dei cereali necessari all’impero romano. Dopo la caduta dell’impero subentrarono i Vandali, poi Bizantini, quindi Arabi, Turchi ottomani e Francesi, fino all’indipendenza nel 1956. Ognuno lasciò testimonianze preziose della propria presenza, tanto che la Tunisia annovera ben 8 località riconosciute dall’Unesco come Patrimonio dell’Umanità, visitate ogni anno da oltre 5 milioni di visitatori, seconda voce per l’economia locale. Un possibile itinerario alla scoperta di un così ingente patrimonio storico, artistico e archeologico non può che partire dai resti di Cartagine, poco ad est della capitale Tunisi, in un suggestivo contesto ambientale sul mare. Quelli che si visitano sono i resti della città romana scampati alla devastazioni degli invasori successivi, quando Cartagine era la terza metropoli dell’impero con 300 mila abitanti e un anfiteatro capace di contenere 70 mila spettatori seduti, ma ci sono anche resti punici e di basiliche bizantine. Il vicino villaggio di Sidi Bou Said, su un dirupo affacciato sul mare, pieno di fiori e di costruzioni in stile andaluso, costituisce uno dei luoghi più graziosi del paese. Bulla Regia era un’importante cittadina agricola verso i confini con l’Algeria, prima punica e numidica, poi romana e bizantina, che offre edifici pubblici e privati ben conservati e la peculiarità unica di ambienti sotterranei dove gli abitanti si ritiravano per sfuggire alla calura estiva. Anche Dougga si trova nel nord-est ed è un’importante città punica-numidica-romana ancora intatta su una collina sovrastante uliveti e campi di grano, uno dei più pregevoli insediamenti romani in Africa (sito Unesco).  A sud di Tunisi si trova Thuburbo Majus, anch’essa importante centro agricolo berbero-punico-romano, così come Mactaris, prima punica e numidica, poi romana e bizantina. Kairouan è invece una delle più antiche città arabe del Nord Africa, fondata nel 670, ed epicentro della cultura islamica nel Magreb: grazie alla presenza della più antica moschea magrebina viene considerata la quarta città santa dell’Islam, dopo La Mecca, Medina e Gerusalemme; per i musulmani visitarla sette volte equivale ad un pellegrinaggio alla Mecca. Sbeitla è una cittadina fondata dai romani in mezzo agli ulivi, famosa per i templi ben conservati e le chiese bizantine. Il monumentale anfiteatro di El-Jem, alto 30 m, terzo per dimensioni nell’impero romano e ottimamente conservato, è quanto rimane della città romana di Thysdrus. La famosa cittadina balneare di Sousse, lungo la costa di nord-est, vanta una rinomata spiaggia e una celebre medina, racchiusa da mura dell’859, dove si concentrano negozi e monumenti antichi, tra cui 24 moschee. Alla sommità dell’incantevole Capo Bon, il giardino fiorito della Tunisia, si trovano le rovine di Kerkouane, unico insediamento punico giunto fino a noi; si tratta di una cittadina fortificata abitata da ricchi commercianti e da abili artigiani, tra cui i famosi tintori con la porpora. Infine  Tunisi, sorta come avamposto di Cartagine e poi capitale dal 1160, dove c’è davvero parecchio da vedere, ma due luoghi sono assolutamente da non perdere: la medina, città fortificata risalente al 695, un intrico di gallerie e vicoli costellato di palazzi nobiliari, scuole coraniche, moschee, hammam e suq, e il seicentesco palazzo del Bardo, uno dei più importanti musei archeologici africani, ricco di statue e di stupendi mosaici policromi romani.

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