A Roma la marcia contro la pena di morte


ROMA - Il presidente Napolitano, il premier Romano Prodi, sedici ministri, i vertici dell'Associazione nazionale magistrati, tanti politici ed esponenti di associazioni: è lungo l'elenco di chi ha dato la propria adesione alla marcia pasquale contro la pena di morte, che attraverserà domenica il centro di Roma. Il corteo, promosso dalla comunità di Sant'Egidio, da Nessuno Tocchi Caino, dai Radicali e dal Comune di Roma, parte alle 9.30 dal Campidoglio per arrivare a piazza San Pietro proprio quando il Papa reciterà il Regina Coeli. Il sindaco di Roma Walter Veltroni prenderà parte alla marcia. Per l'occasione il Colosseo sarà illuminato a partire dalla mezzanotte di sabato. L'obiettivo è sostenere l'impegno del governo per la presentazione urgente di una risoluzione per una moratoria delle sentenze e delle esecuzioni capitali davanti all'assemblea generale dell'Onu.
NAPOLITANO - «Desidero cogliere anche questa occasione per confortare l'impegno già annunciato dal governo italiano per il raggiungimento della necessaria maggioranza in seno all'Assemblea generale dell'Onu - ha scritto in un messaggio il presidente della Repubblica Napolitano al leader dei Radicali Marco Pannella (che dal 21 marzo sta facendo lo sciopero della fame proprio per questo motivo), alla vigilia della marcia -. Voi sapete con quanta sincera adesione e simpatia io segua le iniziative volte a conseguire l'obiettivo di una moratoria sulla pena di morte per decisione delle Nazioni Unite».
IL PREMIER - Romano Prodi ha dato la sua adesione «convinta e forte» all'iniziativa. «Si tratta di un'iniziativa importante e non solo simbolica a favore della richiesta di moratoria Onu delle esecuzioni capitali in tutto il mondo, proposta che il governo ha avanzato da tempo all'assemblea delle Nazioni Unite» si legge in una nota del premier. Il presidente del Consiglio indirizza dunque il suo «plauso agli organizzatori e ai tantissimi ministri, politici e cittadini che sfileranno per le strade della capitale. Manifestazioni come questa - conclude Prodi - rappresentano al meglio la coscienza democratica di un Paese che vuole contribuire attivamente a una convivenza globale di pace».
RUTELLI - Anche il vicepremier Rutelli ha inviato ai Radicali i suoi auguri per la marcia di Pasqua. «Rivolgo a questa iniziativa i miei più sinceri auguri di riuscita, nella speranza che possa rappresentare un ulteriore prezioso sostegno alla battaglia che da anni i Radicali, così come la Comunità di Sant'Egidio e moltissime associazioni e movimenti di ispirazione civile e umanitaria, stanno conducendo. Abbiamo dimostrato di considerare l'approdo alla moratoria Onu come un obiettivo irrinunciabile e prioritario, mettendo in campo tutti i mezzi pubblici e diplomatici di cui disponiamo».
BONINO - Emma Bonino, ministro per il Commercio internazionale e per le politiche europee, ha voluto esprimere un ringraziamento a tutti coloro che hanno espresso la propria vicinanza di intenti alla manifestazione. «Quello di domenica - ha detto la Bonino - è un appuntamento a sostegno di una battaglia che non può non essere fatta e per la quale Marco Pannella sta conducendo da 17 giorni uno sciopero della fame. Non si tratta di una manifestazione simbolica, ma di un contributo sostanziale perché il governo agisca con forza in tutte le sedi appropriate perché la moratoria venga posta all'ordine del giorno alla sessione in corso dell'Assemblea generale dell'Onu. È il momento per farlo. Dal '93, anno in cui è iniziata la campagna per l'abolizione della pena di morte, sono ben 45 i paesi che hanno deciso di abbandonare le condanne capitali, quindi i tempi sono maturi».
OPPOSIZIONE - Sul versante Cdl, il portavoce di Alleanza Nazionale Andrea Ronchi ha detto di aderire a livello personale alla marcia. «Come era prevedibile, il governo non sta facendo assolutamente niente - dice Ronchi - e a suo tempo fu battuto in commissione grazie al lavoro di Sergio D'Elia. Aderiamo, almeno io aderisco personalmente, alla marcia contro la pena di morte. È stato per me un impegno personale come primo firmatario della mozione per la moratoria delle esecuzioni capitali, un impegno internazionale, un impegno del presidente Fini quando era ministro degli Esteri e il governo Berlusconi lavorò molto in questo senso. Quindi si tratta di essere coerenti con il nostro impegno quotidiano».
GIOVANI DI FI - L'iniziativa incassa anche il sostegno dei Giovani di Forza Italia. «Aderiamo con convinzione alla marcia contro la pena di morte» ha detto il coordinatore di FI Giovani del Lazio, Giancarlo Miele, sottolineando come «sia importante che proprio da una città come Roma parta una battaglia di civiltà come quella per la definitva abolizione in tutti i paesi del mondo di una pena il cui utilizzo è in ogni caso inaccettabile e va con forza condannato».
SANTANCHE' - «Do la mia adesione alla manifestazione contro la pena di morte, la trovo un'iniziativa giusta. Nessuno può decidere di far terminare la vita di un altro, aderisco e applaudo ai Radicali per la loro iniziativa - queste le parole di Daniela Santanchè (An) -. Spero che quella di domenica a Roma sia una marcia che unisca e non divida».
PEDRIZZI - Critico Riccardo Pedrizzi, presidente nazionale della Consulta etico-religiosa di An che chiede a chi combatte la pena di morte di battersi anche «perché nessuno tocchi Abele». «Quelli che ritengono l'aborto un diritto e una conquista di civiltà, i paladini della pillola del giorno dopo e della RU486, gli stessi che si battono per la legalizzazione dell'eutanasia, magari mascherata da testamento biologico, gli alfieri della trasformazione degli embrioni in cavie su cui praticare la vivisezione, marciano contro la pena di morte. Che ipocrisia!» ha detto Pedrizzi.
Corsera on line - 07 aprile 2007