LE BUONE PRASSI DEL TURISMO RESPONSABILE



Milano, maggio 2007 – Venerdì 25 e sabato 26 maggio si è tenuto tra Roma e Collevecchio il Forum 2007 di AITR, Associazione Italiana Turismo Responsabile. Durante il forum sono state messe in evidenza l’attuale situazione dei progetti e gli obiettivi che ciascuno di questi si pone all’interno delle comunità in cui opera. Una coralità di esperienze e “buone prassi” che illustrano come il Turismo Responsabile sia uno dei principali attori dello sviluppo sostenibile nei Paesi del Sud del Mondo.

Un Forum di 2 giorni durante il quale si sono avvicendati i principali attori legati al Turismo Responsabile per fare il punto della situazione sui progetti che coinvolgono ONG italiane e Paesi del Sud del Mondo. È questa l’iniziativa promossa da AITR (Associazione Italiana Turismo Responsabile) che ha avuto luogo il 25 maggio a Roma e il 26 maggio a Collevecchio (Rieti).

Alla giornata di apertura dei lavori, presieduta da Maurizio Davolio presidente di AITR, sono intervenuti:

Emilia Ceolan, presidente del ProgettoMondo Mlal, che ha introdotto la tematica del turismo responsabile presentandola come uno scambio che arricchisce sia il Sud del Mondo, grazie alle risorse che ne derivano, sia il Nord che può ispirarsi ai valori del Sud del Mondo per risolvere i problemi che attualmente si trova ad affrontare.

Il Sottosegretario del Ministero Affari Esteri con delega per l’America Latina Donato Di Santo, che ha proseguito l’intervento della Ceolan, ponendo l’accento sull’importanza dei legami che si creano con la comunità locale, indispensabili per creare un percorso che possa diventare davvero sostenibile.

Piera Gioda, presidente del CISV (Comunità Impegno Servizio Volontariato), ha tracciato, in occasione dei primi 10 anni di attività di AITR, un primo bilancio dei progetti volti alla sensibilizzazione dell’opinione pubblica per il Turismo Responsabile.

Alfredo Somoza, presidente di ICEI (Istituto Cooperazione Economica Internazionale), ha sottolineato come il Turismo Responsabile sia fondamentale per favorire la lotta alla povertà, ma soltanto se affiancato ad altri più efficaci strumenti di sviluppo. AITR ha creato finora circa 20 progetti dedicati al Turismo Responsabile, che diventano sostenibili ancora prima della conclusione del progetto stesso.

In questa cornice si inserisce l’intervento di Eugenio Yunis dell’Organizzazione Mondiale Turismo, che ha illustrato il progetto STEP (Sustainable Tourism as an effective tool for Eliminating Poverty) che vede il Turismo Responsabile come la maggiore risorsa per la lotta alla povertà. Dati alla mano, Yunis ha illustrato come tutto ciò sia possibile, evidenziando come grazie alla OMT siano già stati attivati 46 progetti STEP in 32 Paesi del Mondo.

Seguono gli interventi di Bianca Dacomo Annoni, Gianni Cappellotto, Bruna Stornaiolo, Enrico De Luca e Adriana Goni che illustrano rispettivamente i progetti attivi in Repubblica Dominicana, Brasile, Perù e Uruguay. In particolare, Bianca Dacomo Annoni ha utilizzato l’esperienza attivata in Repubblica Dominicana per invitare a riflettere sul significato e sulle reali potenzialità del Turismo Responsabile come strumento di sviluppo e sulle difficoltà incontrate nella sua concreta applicazione. A partire da una seria valutazione dei punti di forza e debolezza è possibile rivedere obiettivi e modi di intervento ed è questa la situazione attualmente in corso nell’esperienza in quell’area.

Il secondo giorno, nell’incantevole cornice del Convento di Sant’Andrea a Collevecchio, un ex convento cappuccino ristrutturato e adibito a spazio di accoglienza, il forum è proseguito con l’intervento di Jean Marc Mignon, vicepresidente BITS (Bureau International du Tourisme Social) che ha presentato una ricerca sul turismo sociale, che il BITS definisce come “l’insieme dei rapporti e dei fenomeni risultanti dalla partecipazione al turismo degli strati sociali più poveri. Questa partecipazione è resa possibile o facilitata da misure di carattere sociale ben definite”, e solidale nel territorio africano. Questa ricerca evidenzia come, in Africa, sia gli attori del territorio sia le amministrazioni pubbliche siano a conoscenza di questa opportunità e siano più interessate ad appoggiare iniziative di turismo solidale che quelle di turismo sociale.

Dopo Jean Marc Mignon è seguito l’intervento di Simona Guida di CISV, che ha condiviso con i presenti la propria esperienza dell’avvio di un progetto di turismo responsabile in Senegal.

A questa riflessione, hanno fatto seguito le testimonianze di alcuni dei soci di AITR che hanno proseguito presentando i progetti di turismo sostenibile attuati in Africa:

Gabriella Costanzo di Ricerca e Cooperazione che ha presentato il progetto di Turismo Responsabile in Egitto, presso Marsa Matruh.

Manuela Bolchini di “Lo Spirito del Pianeta Viaggi” che ha illustrato l’esperienza condotta presso un villaggio Masai in Kenya.

Enrico De Luca e Francesca Radin rispettivamente di Viaggi e Miraggi e dell’associazione Koinonia hanno illustrato come la partnership tra queste due associazioni abbia portato alla creazione di un progetto di turismo responsabile in Madagascar che ha permesso il recupero dei bambini di strada e dell’avvio di un lavoro di valorizzazione del patrimonio agro-forestale.

Ennio Merlini dell’Ufficio Cooperazione del WWF ha infine illustrato come il turismo responsabile entri a pieno titolo nelle strategie di conservazione della biodiversità, risorsa da salvaguardare per il benessere dell’intero pianeta, portando a titolo esemplificativo quanto realizzato finora per preservare il patrimonio ittico in Senegal.

Il Forum si è rivelato così un’importante occasione per sensibilizzare l’opinione pubblica su un tema ancora poco conosciuto come quello del Turismo Responsabile: un turismo attuato secondo principi di giustizia sociale ed economica e nel pieno rispetto dell’ambiente e delle culture. Il turismo responsabile, per definizione, riconosce la centralità della comunità locale ospitante e il suo diritto ad essere protagonista di uno sviluppo turistico sostenibile e socialmente responsabile del proprio territorio. Per questo, chi si occupa di progetti di turismo responsabile opera favorendo la positiva interazione tra industria del turismo, comunità locali e viaggiatori.

La grande varietà di esperienze, che si raccolgono attorno a questo minimo comune denominatore e che hanno fatto sentire la loro voce durante il forum annuale di AITR, ha chiarito come sia possibile e auspicabile “un altro modo di fare vacanza” ma che ancora molta è la strada da percorrere verso una sempre maggiore consapevolezza di queste tematiche da parte di tutti i pubblici (utenti finali, istituzioni ed enti) coinvolti all’interno del processo di cambiamento.

Una piccola rivoluzione che però fa sentire i suoi effetti tangibili fin da ora e che ha la sua forza in una forma di scambio che arricchisce entrambe le parti (il turista e la comunità locale ospitante) senza impoverire nessuno, favorendo l’arricchimento culturale e lo sviluppo economico delle aree interessate e limitando al tempo stesso i danni causati dal turismo di massa.

AITR è un’associazione senza fini di lucro che opera per promuovere e tutelare il Turismo Responsabile, diffondendo la cultura e la pratica di questo genere di viaggi e incentivando iniziative a sostegno di progetti di turismo responsabile, sostenibile ed etico, con l’obiettivo di favorire la consapevolezza delle scelte a favore di un consumo solidale.

Per informazioni:

ICEI – tel. 02 25785763

biancadacomoannoni@icei.it

www.aitr.org