FIRENZE, PITTI IMMAGINE UOMO 2008












Silvano Sassetti

Vanità maschile?

… No, linfa vitale del

Made in Italy

Ai consumatori stranieri l'Italia evoca inevitabilmente capi d'abbigliamento alla moda, seguiti da pelletteria e calzature, cibo e vini, e naturalmente i luoghi più belli del nostro Paese. Sono ancora artigiani come Silvano Sassetti, attore tradizionale del Made in Italy che opera in Italia e all’estero, a contribuire in modo sostenuto alla crescita dell’economia nazionale nell’era della globalizzazione.

a cura di leonella zupo

Se a Milano ci si trova a passeggiare in corso Vittorio Emanuele, è probabile che ci si fermi a “sbirciare” le vetrine di Vergelio dove, tra le altre, troneggiano in primo piano le prestigiose calzature maschili di Silvano Sassetti, ambasciatore nel mondo del Made in Italy. Presente anche quest’anno alla 74ª edizione di Pitti Immagine Uomo, appauntamento tradizionale del settore moda che dal 18 al 21 giugno ha ospitato alla Fortezza da Basso di Firenze i più prestigiosi stilisti, offrendo un’occasione unica per ammirare in anteprima le collezioni primavera/estate 2009, il Calzaturificio di Silvano Sassetti, marchigiano Doc, ha “sfilato” nelle sale della Ronda destinate a label di nicchia ma anche a giovani progetti di ricerca. Rilevatore sensibile dei più attuali orientamenti del lifestyle contemporaneo, Pitti Uomo si è ispirato, per il layout di questa edizione, a un tema di grande attualità come la mobilità ecosostenibile. Protagonista di Free Cycle – Free Mobility è stata la bicicletta, sempre più simbolo di un’estetica quotidiana e oggetto di culto da parte di una tribù che conta adepti in tutto il mondo. Intesa come accessorio di moda e design e come punto d’incontro tra passione ecologica, tradizione del Made in Italy e tecnologia, la bicicletta è stata al centro dell’imponente installazione ideata da Oliviero Baldini, che ha animato il grande piazzale all’interno della Fortezza.
Ma torniamo a Silvano Sassetti e cerchiamo di scoprire più da vicino la realtà di questo imprenditore di successo, partendo dal lontano 1977, anno in cui a Monte San Pietrangeli - che a breve farà parte della costituenda provincia di Fermo, splendida zona dell’entroterra marchigiano - nasce il piccolo laboratorio di Silvano, allora semplice mastro artigiano che realizza a mano calzature di alta qualità, un’arte appresa all’età di tredici anni. Le mani modellano e danno forma a veri capolavori, opere d’arte di creatività e artigianalità: «Faccio scarpe sin da ragazzo», ci racconta Silvano Sassetti, che incontriamo prima nella sua azienda ubicata tra le dolci colline marchigiane, poi in seconda battuta a Fortezza da Basso, a Firenze, «ho acquisito dai vecchi calzolai le tecniche, la manualità, il modo di costruire una scarpa fatta a mano. Nonostante l’avvento dell’industrializzazione, personalmente ho sempre cercato di portare avanti questa tradizione, ma soprattutto ho coltivato il sogno di creare qualcosa di mio, qualcosa di particolare…». E’ il 1996: il laboratorio diventa un calzaturificio. Immerso nella zona industriale di Monte San Pietrangeli, lo stabilimento di Silvano Sassetti è oggi una delle realtà produttive più affermate al mondo. «Un vecchio calzolaio, uno degli ultimi in effetti, mi ha insegnato a fare il cosiddetto “paio” e a lavorare letteralmente a mano, semplicemente con chiodi, coltello e martello», continua Silvano Sassetti, «certamente una volta non esistevano le macchine di oggigiorno». Trenta dipendenti, centocinquanta paia di scarpe prodotte al giorno, 3.000.000 di euro annui di fatturato, clienti dalla Gran Bretagna, dalla Francia, dagli Stati Uniti e dal Giappone. Lo stabilimento guarda la Valle del Tenna e tutt’intorno respira di storia: di epoca romana, il comune di Monte San Pietrangeli deve il suo primo nucleo abitativo ad un gruppo di monaci di Ferentillo che nel X secolo dedicarono l’impianto urbanistico a San Pietro, da cui prende nome il paese. «Capita spesso», commenta Silvano Sassetti, «che vengano a visitarci in azienda diversi clienti dall’estero e che qui, oltre alla fabbrica e alle lavorazioni, apprezzino molto anche il nostro bel territorio». Monte San Pietrangeli, che fu soggetta al dominio degli Sforza e che alternò alleanze con Fermo e con Ascoli, ha dato i natali a personaggi illustri come il pittore e scultore Luigi Fontana e il teologo politico Romolo Murri. Oggi il paese fa parte del distretto calzaturiero più grande e più importante del mondo e dal 2004 è uno dei comuni della provincia di Fermo. Con gusto e con passione, è qui che Silvano Sassetti realizza a mano scarpe che fanno il giro del mondo, un lavoro certosino che comincia dalla progettazione. Idee e stili delle calzature oggi arrivano dai suoi due figli designers, Emanuele e Andrea, con una cura quasi maniacale dei dettagli e delle linee, per incontrare le esigenze del cliente finale. Tra una selezionata varietà di pellame, si passa alla fase del taglio, seguita dalla scarnitura, dalla battitura e infine dalla preparazione della tomaia. Il montaggio prevede tre fasi, oggi effettuate con l’ausilio di appositi macchinari. Caratteristica è la cucitura delle scarpe Goodyear, fiore all’occhiello dell’azienda, insieme ai sandali e alle calzature del modello brevettato Goodyear Flex, evoluzione della normale Goodyear che ha come risultato una suoletta morbidissima. Segue la rifilatura e la smerigliatura, dopodiché vengono applicati il sughero e la suola, poi sottoposta a pressatura e rifilatura. Dopo la cucitura rapid, si passa alla fresatura: la suola viene rifinita e se ne colora il fondo. Si arriva a conclusione del processo lavorativo con la lissatura, la punzonatura e la lucidatura interamente realizzata a mano. Ecco come nascono le scarpe del Calzaturificio Silvano Sassetti, autentiche “creature” di un’arte che solo una decennale manualità, coniugata alla passione, sanno far nascere. L’uomo che indossa queste calzature ha un gusto classico e sportivo, ama essere elegante e casual allo stesso tempo, ma soprattutto è consapevole di indossare creazioni artigianali di qualità. Insomma, un manufatto realizzato da uomini appassionati del proprio lavoro, che sanno di offrire un prodotto ed il suo territorio, le sue bellezze e caratteristiche. «La cosa più importante, secondo me», afferma Silvano Sassetti, «è quella di riuscire a realizzare un prodotto Made in Italy, dunque un prodotto manuale, di nicchia, che con le sue peculiarità sia difficilmente riproducibile e quindi inimitabile». Già ospite con le sue calzature in rinomate trasmissioni televisive nazionali, Silvano Sassetti si è conquistato una fetta di notorietà anche a Tokyo, dove su un grattacielo ha campeggiato per qualche tempo un poster lungo dieci metri con la foto della sua famiglia: un atto di riconoscenza del mercato giapponese per il suo gusto ed il suo lavoro. Oggi le calzature di Silvano Sassetti vengono acquistate in tutto il mondo e guadagnano le più prestigiose vetrine fieristiche internazionali come Milano, Firenze e Parigi, perché l’arte travalichi i confini e venga tramandata per generazioni. Come dire: quando passione e poesia si sposano! Attivo anche sul fronte della formazione professionale, Silvano Sassetti quest’anno ha collaborato all’avvio e alla realizzazione di un corso di 80 ore di “Cucitura a mano su forma” finanziato dal Centro per l’Impiego di Fermo, destinato a un gruppo ristretto di studenti, presso il Centro per la Formazione calzaturiera di S. Elpidio a mare.