BELGIO: CAPOLAVORI DELLA PITTURA FIAMMINGA NELLE FIANDRE



Anche quanti non si occupano espressamente di arte conoscono, almeno per sentito dire, l’importanza della pittura fiamminga, che si sviluppò all’inizio del 1400 (quindi in concomitanza con la nascita del Rinascimento italiano, e di quello toscano in particolare, con il quale vi furono non poche reciproche influenze) per la geniale opera di Jan Van Eyck e dominò incontrastata la scena della pittura nelle Fiandre, la regione settentrionale del Belgio, per ben tre secoli, ma con pesanti influenze su tutta la produzione artistica europea, fino a raggiungere il proprio acme nel 1600, e poi concludersi poco dopo, con i capolavori di Pierre Paul Rubens, l’insuperato maestro della pittura figurativa dove seppe mischiare sapientemente luce, forme e colori. In estrema sintesi la pittura fiamminga deve la propria fortuna ad una serie di innovazioni tecniche, capaci di modificare profondamente la pittura del tempo e quella successiva, quali l’uso dei colori ad olio, le figure in posa di 3/4  e l’introduzione della tridimensionalità. La pittura ad olio, rispetto a quella a tempera e all’affresco usate fino ad allora, permetteva con la tecnica delle velature diversi gradi di sfumature e un maggior cromatismo, con una varietà infinita di colori e di toni, rendendo i dipinti brillanti e luminosi e aumentando la profondità prospettica. Fino al 1400 i personaggi venivano ritratti di fronte o di profilo: i maestri fiamminghi cominciarono a ritrarli invece di 3/4 , consentendo di cogliere maggiormente particolari fisici e psicologici. Per la prima volta poi viene evidenziata la potenza espressiva della luce, di fondamentale importanza soprattutto nella pittura decorativa di interni, con un effetto quasi fotografico. Con la tridimensionalità infine colori, prospettive e luminosità fanno sentire chi le guarda all’interno della scena ritratta. La pittura fiamminga, che influenzò positivamente altre forme d’arte come oreficeria, ceramica, vetro e arazzi, non sorse a caso. Essa fu l’espressione culturale più tangibile del benessere economico e mercantile delle Fiandre in quell’epoca, legato alla produzione e al commercio delle stoffe: non più quindi una committenza esclusiva da parte di nobili ed ecclesiastici, ma una produzione per i ricchi borghesi che vedevano nella pittura un simbolo di potere da ostentare.

Le località delle Fiandre, la regione costiera settentrionale del Belgio, dove maggiormente si sviluppò la pittura fiamminga e dove ancora oggi se ne possono riscontrare consistenti tracce, sono le città di Anversa, Bruges e Gand, tutte a breve distanza ed a nord di Bruxelles. Anversa (Antwerpen in fiammingo) è la seconda città del Belgio e il secondo porto europeo dopo Rotterdam, centro industriale e primo al mondo per quantità di lavorazione dei diamanti. Nel XV e XVI sec. era considerata il più attivo mercato delle Fiandre, specializzata in tessuti, spezie e pietre preziose, mentre nel suo porto approdavano i galeoni spagnoli carichi di tesori provenienti dal Nuovo Mondo. Sorge nell’estuario del fiume Scheda, ad 88 km dal Mare del Nord. Presenta la città medievale a ridosso del porto e quartieri moderni a raggiera autosufficienti, separati da ampi spazi verdi. Poche città riescono ad unire così mirabilmente l’antico e il moderno: eclettiche residenze art nouveau fronteggiano infatti ville neorinascimentali, mentre la circonvallazione è stata ricavata abbattendo le mura medievali. Terra natia di Rubens, possiede parecchi capolavori architettonici, dalla cattedrale di Notre Dame del XIV sec., la maggior chiesa gotica del Belgio, al rinascimentale Hotel de la Ville del XVI, nonché l’antico castello ora trasformato in museo con opere di Rubens, Van Dick e altri maestri fiamminghi. Bruges (Brugge), centro di grandi tradizioni storiche e artistiche, in età medievale era famosa per la lavorazione dei merletti e il commercio della lana, mentre nel XIII-XIV sec. era una delle piazze commerciali e finanziarie più importanti d’Europa. Antico porto della Lega Anseatica, oggi costituisce la città medievale meglio conservata del continente, un vero museo vivente rimasto fermo a 7 secoli fa. Composta da due distinti nuclei storici, un tempo fortificati, ora le mura sono state sostituite da canali ellittici, ma restano a testimonianza quattro antiche porte. Importante meta turistica, il centro storico gotico-rinascimentale presenta numerosi edifici di gran pregio, come la piazza del mercato affacciata da case e torri medievali,  il municipio trecentesco (il più antico in stile gotico del Belgio), la cappella del Sacro Sangue, la cattedrale (più antica chiesa gotica belga in laterizio) e quella gotica di Notre Dame, ricca di opere d’arte. Bruges è stata sede della celebre scuola dei fratelli Van Eyck e di numerosi altri maestri della pittura fiamminga. Infine Gand (Gent), secondo porto belga molto attivo nei traffici con l’Inghilterra, rappresenta la seconda più grande città medioevale in Europa dopo Parigi. Il suo centro storico ruota attorno al castello dei conti di Fiandra, risalente al lontano 940; non ha una piazza principale come le altre città fiamminghe, ma diverse piazze sedi di antichi mercati, affiancate da edifici delle varie corporazioni, da torri, ponti e case lungo i canali,  nonché da un pregevole granaio romanico duecentesco. Fuori città da non perdere l’antico Bèguinage, convento femminile tipico delle città fiamminghe con chiesa del 1242, famoso per la lavorazione a mano del merletto.

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