Turismo enogastronomico e rurale

Fattore di sviluppo turistico dei territori

Dopo il debutto positivo  dello scorso anno, è tornato in Bit per il secondo anno un appuntamento dedicato al turismo enogastronomico e rurale come fattore di sviluppo turistico dei territori. Un fitto calendario di incontri incentrati su dati concreti, testimonianze e best practice ha caratterizzato l’edizione di quest’anno, confermando e rafforzando l’attenzione per un segmento di mercato che vale 5 mld di € solo in Italia, non conosce rallentamenti ed è l’emblema del Made in Italy per eccellenza.

a cura di leonella zupo

In una società “informatizzata”, quale quella che stiamo vivendo, il turismo si avvicina ad essere uno strumento col quale le persone sperano di sperimentare una migliore qualità della vita, una sorta di viaggio-percorso verso la realizzazione di una felicità individuale. Per questo forse hanno sempre più successo forme di attività lente come antidoto ai ritmi frenetici, uno fra tutti il turismo enogastronomico, una forma di turismo culturale che si sposa con il bisogno di esperienze più autentiche. Non a caso, dopo i positivi riscontri dell’esordio, lo scorso anno, è ritornato “CerticiBit”, un appuntamento con il turismo delle buone abitudini alimentari e delle produzioni enogastronomiche  di qualità, in occasione dell’ultima Bit (Borsa Internazionale del Turismo) svoltasi al quartiere FieraMilano a Rho nel mese di febbraio. Patrocinato dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali e dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, quest’anno “l’Atlante del Gusto” di Bit ha dedicato uno spazio ancora più ampio all’inserimento dei prodotti enogastronomici certificati nel contesto del loro territorio. Specificità che costituiscono attrazioni turistiche, sulle quali CerticiBit ha costruito la sua proposta di un nuovo turismo rurale consapevole e sostenibile, che sceglie il prodotto tipico non per moda, ma perché ha conosciuto e apprezzato i territori e gli ambienti dove viene prodotto. La seconda edizione di CerticiBit ha visto presenti le massime realtà istituzionali del settore, oltre a una rassegna completa dei migliori operatori del turismo rurale, agroalimentare ed enogastronomico provenienti da tutta Italia. «Questa seconda edizione di CerticiBit – ha dichiarato Corrado Peraboni, amministratore delegato di Fiera Milano Expocts, organizzatore di Bit – concretizza al meglio uno dei punti chiave della filosofia della manifestazione: coniugare la valorizzazione di un segmento di mercato, a vantaggio degli operatori, con la maggiore conoscenza dei territori e dei loro valori da parte dei viaggiatori, innescando un circolo virtuoso che punta a un continuo miglioramento qualitativo del sistema turismo nel suo insieme. È in questa logica che quest’anno CerticiBit punta in modo particolare su una più stretta connessione tra i prodotti enogastronomici e i loro territori, e su un’offerta culturale densa di appuntamenti di grande spessore». In linea con questo spirito, CerticiBit si è presentato ancora più completo e approfondito, forte di un ricco programma culturale. Un fitto calendario di eventi ha infatti coperto l’intera durata della manifestazione, coordinato da due tra i maggiori esperti del settore: Adriano Agnati, segretario generale della Fondazione Buon Ricordo, emanazione del Touring Club Italiano, e Davide Paolini, “Gastronauta” e docente a contratto di turismo gastronomico all’Università di Parma. Nei quattro giorni di Bit si sono susseguiti continui incontri all’interno dell’area eventi dedicata, quali la conferenza inaugurale sul tema del cibo come medium dei territori: prodotti, vini, cucina e ambiente ricetta del Made in Italy per attrarre i viaggiatori. Il primo giorno della manifestazione è stato possibile partecipare alla presentazione della ricerca “I prodotti tipici e il turismo: la domanda, i canali e le opportunità per le imprese, a cura di Sardegna Ricerche, alla consegna del premio “Bandiere Arancioni” del Touring Club Italiano al miglior programma di accoglienza, e alla conferenza di presentazione del Flower Film Festival 2009.  Nei giorni a seguire si è proseguito con approfondimenti su prodotti e territori (Acqualagna, Lucania, Montefalco, Sud-Sardegna, Terre di Arezzo, Toscana, Piemonte, Valle del Po) e sulla cultura dei cibi e dei vini. «La fama e il fascino di un prodotto tipico e di un paesaggio rurale sono un bene immateriale che crea valore aggiunto per l’intero territorio. Il programma culturale che CerticiBit ha proposto ha offerto sia agli operatori sia al pubblico elementi di riflessione e documentazioni interessanti di spessore storico capaci di consolidare tanto nei professionisti quanto negli utenti la consapevolezza di questo fenomeno», ha commentato Adriano Agnati. Davide Paolini ha aggiunto:  «Il programma di CerticiBit è basato sulla presenza quali ospiti dei protagonisti di questa realtà, per far conoscere le chiavi del loro successo, i loro tesori e, in questo modo, comunicare il loro territorio in modo inconsueto, quasi didattico. Avremo così nelle quattro giornate molte case history che potranno costituire precedenti per altre esperienze in corso o future». Con il rafforzamento di CerticiBit, la fiera ha confermato la sua attenzione per il turismo sostenibile di qualità, legato alla riscoperta della terra. Un segmento di mercato che, secondo dati di Coldiretti, con un valore di cinque miliardi di euro è uno dei principali driver del turismo del Bel Paese, forte di circa 18mila agriturismi ai quali si aggiungono ben 57.530 imprese rurali aperte al pubblico tra frantoi, cantine, malghe e cascine, dove è possibile acquistare direttamente i prodotti tipici locali. L’Italia è il Paese al mondo che conta il maggior numero di cibi e vini certificati: 172 sono i prodotti a Denominazione di Origine Protetta (Dop/Igp), 469 i vini a Denominazione Doc/Docg/Igt. A questi vanno aggiunti 4.396 prodotti tradizionali regionali, che dall’anno scorso sono stati dichiarati per decreto espressione del patrimonio culturale italiano.  Leit motiv di CerticiBit 2009, dunque, la connessione tra prodotti certificati e sviluppo turistico dei territori, un concetto che ha trovato riscontro nei dati: una ricerca di Istituto Piepoli-Leonardo-Ice mostra infatti che tra i turisti esteri, in particolare, per quasi uno su due (il 45%) prodotti tipici e vini Doc sono i memorabilia preferiti del viaggio in Italia. Secondo i dati Coldiretti, inoltre, il cibo e la buona cucina sono il simbolo per eccellenza del Made in Italy per quasi due italiani su tre (il 63%).